I repubblicones s’appellano a Grillo per un governo col Pd. E lui dove li manda? Esatto

Beppe Grillo risponde sul suo blog a un appello pubblicato oggi su Repubblica a firma di Remo Bodei, Roberta De Monticelli, Tomaso  Montanari, Antonio Padoa-Schioppa, Salvatore Settis e Barbara Spinelli in cui  si auspica una convergenza tra centrosinistra e MS5 nel dare un governo  all’Italia.

I repubblicones, sotto il titolo “Cambiare, se non ora quando?”, scrivono che “una grande occasione si apre, con la vostra vittoria alle  elezioni, di cambiare dalle fondamenta il sistema politico in Italia e anche in  Europa. Ma si apre ora, qui e subito.

E si apre in questa democrazia, dove  è sperabile che nessuna formazione raggiunga, da sola, il 100% dei voti.  Nessuno di noi può avere la certezza che l’occasione si ripresenti nel futuro.  Sappiamo che è difficile dare la fiducia a candidati premier e a governi  che includono partiti che da quasi vent’anni hanno detto parole che non hanno  mantenuto. Ma dire no a un governo che facesse propri alcuni punti fondamentali  della vostra battaglia sarebbe a nostro avviso una forma di suicidio”.

Tutto  questo in nome del “nemico comune”: “Se ci aiuterete a liberarci ora, subito,  dell’era Berlusconi: un imprenditore che secondo la legge non avrebbe nemmeno  dovuto metter piedi in Parlamento e tanto meno a Palazzo Chigi”.

 

E come risponde Grillo? Dove pensate che mandi gli intellettuali di Repubblica dopo che da giorni manda nello stesso posto Pier Luigi  Bersani? Esatto, avete indovinato.

Infatti il comico, non si limita a rispondere negativamente, ma si diverte a  sbeffeggiarli. Scrive sul suo blog: “Intellettuale: ‘Persona fornita di una  buona cultura o cultore di studi per lo più riconducibili a un moderno  valore umanistico’ (dal Dizionario della lingua italiana Devoto-Oli). La  funzione principale degli intellettuali è quella di lanciare appelli”.

Poi  Grillo riporta dei passaggi de Gli intellettuali di Giorgio  Gaber: ”Gli intellettuali sono razionali lucidi, imparziali, sempre  concettuali. Sono esistenziali, molto sostanziali sovrastrutturali e  decisionali” e ”gli intellettuali fanno riflessioni considerazioni  piene di allusioni allitterazioni, psicoconnessioni elucubrazioni,  autodecisioni”.

Scrive di nuovo Grillo: “L’intellettuale italiano è in  prevalenza di sinistra, dotato di buoni sentimenti e con una lungimiranza  politica postdatata. L’intellettuale non è mai sfiorato dal dubbio,  sorretto com’è da un intelletto fuori misura per i comuni mortali. Se si schiera  lo fa per motivi etici, morali, umanistici su indicazione del partito. Quando il  pdmenoelle chiama, l’intellettuale risponde. Sempre! In fila per sei con il  resto di due”.

 
Articolo pubblicato su Tempi.it