«L’albero inglese tornerà alla sue radici cattoliche». Si sta avverando la profezia di Edoardo il Confessore?

Tra una generazione, di noi non resterà più traccia. Estinti o quasi. A dirlo è stato l’anno scorso George Carey, già arcivescovo di Canterbury, ovvero leader della Chiesa anglicana nel Regno unito e primus inter pares fra i dignitari della comunione anglicana nel mondo.

Pochi giorni fa, l’ennesimo passo compiuto verso l’auto-demolizione: il via libera della Chiesa d’Inghilterra alle donne vescovo.

Alla luce di ciò, della ripresa delle vocazioni del cattolicesimo inglese e della crescita silenziosa dell’ordinariato di Nostra Signora di Walsingham, voluto da Benedetto XVI per accogliere gli anglicani desiderosi di tornare in comunione con Roma, è suggestivo tornare a un fatto misterioso riportato dalla vecchia Enciclopedia cattolica.

 

Ambrose Lisle Philipps (1809-1878), nobile inglese fattosi cattolico, cofondatore dell’Associazione di preghiera universale per la conversione dell’Inghilterra, in una lettera al conte di Shrewsbury datata 28 ottobre 1850, dove stese una rapida storia del cattolicesimo inglese, riferì la seguente visione di Edoardo il Confessore (1002-1066), re e santo:

«Durante il mese di gennaio del 1066 il santo re di Inghilterra Edoardo il Confessore fu costretto a letto, nel palazzo reale di Westminster, dalla sua ultima malattia. Sant’Ælred, vescovo di Rievaulx, nello Yorkshire, racconta che poco prima della sua felice morte, questo santo re fu rapito in estasi: gli apparvero due pii benedettini della Normandia, che aveva conosciuto nella sua giovinezza durante l’esilio in quel Paese, e gli rivelarono quello che doveva accadere all’Inghilterra nei secoli a venire e la causa della sua terribile punizione.

Dissero: “L’estrema corruzione e la malvagità della nazione inglese hanno provocato la giusta collera di Dio.

Quando la malvagità sarà arrivata all’apice, Dio nella sua ira manderà al popolo inglese degli spiriti maligni che lo puniranno e lo affliggeranno con grande severità, separando l’albero verde dalla sua radice per la lunghezza di tre furlong (misura equivalente a 200 metri circa, ndr).

Alla fine, però, lo stesso albero, per la compassione e la misericordia di Dio, e senza alcun aiuto da parte delle autorità inglesi, ritornerà alle sue radici, rifiorirà e porterà abbondante frutto.

Dopo aver sentito queste parole, il santo re Edoardo aprì gli occhi, riacquistò i sensi e la visione svanì. Riferì subito quello che aveva visto alla sua sposa, Edgitha, a Stigand, arcivescovo di Canterbury, e a Harold, suo successore al trono, che stavano pregando riuniti attorno al suo letto».

Questa visione colpisce pensando a quello che sarebbe effettivamente accaduto. Gli spiriti menzionati fanno pensare ai protestanti che nel ‘500 pretesero di riformare, o meglio abbattere, il cattolicesimo.

Il taglio dell’albero verde richiama separazione della Chiesa d’Inghilterra dalla Chiesa di Roma, separazione per la lunghezza di tre furlong, che sono stati interpretati come tre secoli, alla fine dei quali l’Inghilterra sarebbe stata nuovamente riunita alla cattolicità e avrebbe prodotto fiori di virtù e frutti di santità.

Philipps citò infatti questa visione in occasione del ristabilimento della gerarchia cattolica in Inghilterra da parte di Pio IX, nel 1850.

Solo l’inizio, forse, di un ritorno a Roma del cristianesimo inglese, di quel che ne rimane, destinato a compiersi in tempi e forme che ora riusciamo a intravedere.

 
Fonte: Il Timone