Mi avete lasciata nel Purgatorio! – Dagli scritti di Don Giuseppe Tomaselli (1902-1989)

don-giuseppe-tomaselliIn questa vita di miserie morali per giustificare le proprie debolezze, si dice: “Le passioni sono troppo forti e non sempre posso resistere!… Del resto, dopo del peccato ricorro alla Confessione! “Altri dicono: “Io non commetto gravi peccati! Manco sempre in certe sciocchezzuole, che sono inevitabili!… C’è invece chi pecca più di me e con più gravità!” Quando muore qualcuno, si vuole esclamare: “Che santa persona! Quanto bene ha fatto! Certamente è andata in Paradiso!”

Sulle tombe le iscrizioni più bugiarde e lusinghiere presentano i trapassati quali modelli di preclare virtù.

 
Si è soltanto quello che si è davanti a Dio. L’uomo giudica umanamente e spesso cade in errore. I giudizi di Dio invece sono esattissimi ed è necessario meditarne il rigore, per vivere più santamente che sia possibile e per venire in aiuto a coloro che, partiti da questa valle di pianto, scontano nel Purgatorio le miserie commesse sulla terra.

 

PURGATORIO
Io spasimo!…
 
Il 3 febbraio 1944, moriva una vecchietta, prossima agli ottant’anni. Era mia madre. Potei contemplare il suo cadavere nella Cappella del Cimitero, prima della sepoltura. Da Sacerdote allora pensai: Tu, o donna, da quanto io posso giudicare, non hai mai violato gravemente un solo comandamento di Dio! – E riandai col pensiero alla sua vita.
 
In realtà mia madre era di grande esemplarità e devo a lei in gran parte la mia vocazione sacerdotale. Ogni giorno andava a Messa, anche nella vecchiaia, con la corona dei suoi figli. La Comunione era quotidiana.

 

Mai tralasciava il Rosario. Caritatevole, sino a perdere un occhio mentre compiva un atto di squisita carità verso una povera donna. Uniformata ai voleri di Dio, tanto da chiedermi quando mio padre era disteso cadavere in casa: “Che cosa posso dire a Gesù in questi momenti per fargli piacere?” Ripeta: “Signore, sia fatta la tua volontà!”
 
Sul letto di morte ricevette gli ultimi Sacramenti con viva fede. Poche ore prima di spirare, soffrendo troppo, ripeteva: “Oh Gesù, vorrei pregarti di diminuire le mie sofferenze. Però non voglio oppormi ai tuoi voleri; fa’ la tua volontà!” Così moriva quella donna che mi portò al mondo.
 
Basandomi sul concetto della Divina Giustizia, poco curandomi degli elogi che potessero fare i conoscenti e gli stessi Sacerdoti, intensificai i suffragi. Gran numero di Sante Messe, abbondante carità ed, ovunque predicavo, esortavo i fedeli ad offrire Comunioni, preghiere ed opere buone in suffragio.
 
Iddio permise che la mamma apparisse. Ho studiato ed ho fatto approfondire la questione a bravi Teologi e si è concluso: E’ stata una vera apparizione!
 
Da due anni e mezzo mia madre era morta. Ecco all’improvviso apparire nella stanza, sotto sembianze umane. Era triste assai.
 
– Mi avete lasciata nel Purgatorio!… 

– Sinora in Purgatorio siete stata? 


– E ci sono ancora!… L’anima mia è circondata di oscurità e non posso vedere la Luce, che è Dio!… Sono alla soglia del Paradiso, vicino al gaudio eterno, e spasimo del desiderio di entrarvi; ma non posso! Quante volte ho detto: Se i miei figli conoscessero il mio terribile tormento, ah!, come verrebbero in mio aiuto!…
 
– E perchè non veniste prima ad avvisare?
 
– Non era in mio potere.
 
– Ancora non avete visto il Signore? 

– Appena spirata, ho visto Dio, ma non in tutta la sua luce.
 
– Cosa possiamo fare per liberarvi subito?
 
– Ho bisogno di una sola Messa. Iddio mi ha permesso di venirla a chiedere. 

– Appena entrate in Paradiso, ritornate a darne notizia!
 
– Se il Signore lo permetterà!… Che Luce… che splendore!… – Così dicendo si dileguò la visione.
 
Si celebrarono due Messe e dopo un giorno riapparve, dicendo: “Sono entrata in Paradiso!”
 
Dopo quanto ho esposto, dico a me stesso: Una vita esemplarmente cristiana, una grande quantità di suffragi… e due anni e mezzo di Purgatorio!… Altro che i giudizi degli uomini!

[Brano tratto da “I nostri morti – La casa di tutti”, di Don Giuseppe Tomaselli]

 

Fonte: Cordialiter, blog di spiritualità cristiana