Assedio all’Ordine di Malta, Francesco è riuscito dove i turchi fallirono…

papa2I turchi non riuscirono a sconfiggere il glorioso Ordine di Malta, Francesco invece sì. Naturalmente la nostra è una provocazione, ma rileggere un poco di storia non farebbe male a nessuno… neppure a Papa Francesco che dimostra, purtroppo, di essere circondato da consiglieri ignoranti e buffoni di corte, incoscienti e tracotanti. Non vogliamo gettare benzina sul fuoco, ma un Pontefice che continua a sbagliare a riguardo di fatti storici – vedi qui – e a come muoversi in campo diplomatico “commissariando” un Ordine che ha una propria indipendenza (anche se in assenza di un territorio), il “Sovrano Militare Ordine di Malta” vedi qui, non cade da solo nel ridicolo, ma fa cadere insieme tutta la Chiesa, la cristianità e i cristiani di ieri e di oggi.

Dopo un assedio spaventoso, i Cavalieri di Malta insieme ai civili e a gli eserciti cristiani, vinsero il duro assedio, il nome La Vallette è lì a ricordare ancora le gesta eroiche non solo di un Grande Maestro dell’Ordine, ma anche di uomini di ogni ceto che con lui hanno dato la vita per la nostra libertà.

In quel lontano 1565, alla notizia della situazione in cui versano esercito e flotta Turca, sbotta furioso il sultano Solimano che l’anno successivo avrebbe voluto egli stesso comandare la spedizione per distruggere i Cavalieri di Malta: “La mia spada vale, ma solo quando è brandita da me”.

Quando la flotta raggiunge Costantinopoli, Solimano ordina che entri in porto a notte fonda, onde evitare che la popolazione veda come è ridotta.

La notizia della vittoria cristiana viene celebrata a Roma il 23 Settembre. Grandi processioni avvengono sia a S.Maria Maggiore che a S. Giovanni. Poche settimane dopo, il Pontefice si congratula con il Gran Maestro con una missiva:

“Era naturale che noi provassimo tant’angoscia, e che un assedio così lungo, ed un’aspugnazione così pertinace, l’animo ci tenesse giorno e notte fortemente sollecito al considerare in quanto pericolo si trovasse la salute del popolo cristiano, unitamente coll’Ordine vostro, coll’Italia, colla Sicilia, e le altre isole di questo mare […] Riparate alle rovine il più presto possibile; noi non mancheremo di aiutarvi, né di esortare i principi cristiani a fare lo stesso”.

Una cosa curiosa: un Papa, Pio IV, offriva a La Vallette di diventare cardinale ma questi rifiutò: l’anziano cavaliere voleva vivere i suoi ultimi anni sulla sua isola. Egli infatti morì il 21 agosto 1568 e a lui fu dedicata la nuova capitale di Malta: La Valletta.

Mentre oggi un Papa, odiando il cardinale da lui stesso nominato Patrono dell’Ordine Sovrano di Malta, soltanto perché gli ha chiesto dei chiarimenti su di un testo pontificio ambiguo, devasta la sovranità dell’Ordine solo per vendicarsi e richiederne le dimissioni.

Tornando alla storia, i ringraziamenti arrivano anche da Filippo di Spagna, che invia al Gran Maestro una spada con a guardia d’oro e diamanti e gli conferisce il titolo di “Grande Eroe del Secolo”.

Anche la protestante Elisabetta d’Inghilterra, che durante l’Assedio aveva detto: “Se i Turchi prenderanno Malta, non sappiamo quale altro pericolo potrebbe arrivare al resto della Cristianità”, alla notizia della vittoria de La Valette ordina all’Arcivescovo di Canterbury di officiare messe di ringraziamento tre volte a settimana per sei settimane.

E così, se il sultano Solimano giurava di distruggere i Cavalieri: “La mia spada vale, ma solo quando è brandita da me”.

Ma i Cavalieri di Malta erano più forti e i Cristiani credevano ancora in Dio, e vinsero… Arrivò poi Napoleone, con la complicità di Cavalieri francesi traditori, espugnando Malta e cacciando via gli Ospitalieri il 12 aprile 1798, oggi dopo 219 anni un Papa è riuscito laddove nessuno era mai giunto prima, colpendo direttamente al cuore dell’Ordine tra i più gloriosi della Cristianità. Possiamo dire che “il potere di questo Papa vale, ma solo quando è brandito per i suoi progetti… e che si fa forte con i fedeli, mentre tace con i forti…”.

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L’assedio di Malta 1565, tutta la storia qui (imperdibile, ve la consigliamo).

 

Fonte: Le Cronache di Papa Francesco