Il Vaticano emette un francobollo per celebrare i cinquecento anni della Riforma luterana – di Vittorio Messori

Vittorio MessoriMi capita in mano la rivista dove la Bolaffi ( la più antica e la maggiore azienda filatelica ) dà notizia dei francobolli che saranno emessi quest’anno. Vedo la pagina dedicata alle poste della Città del Vaticano, dove si annuncia una emissione << che stupisce >> , come scrive l’estensore del pezzo : nientemeno che un francobollo della Santa Sede che celebra i cinquecento anni dall’inizio della Riforma. Ovviamente, l’immagine a colori che sta sopra il quadratino di carta vaticano è quella di Martin Lutero.

Se i laici della Bolaffi si “stupiscono “ non succede altrettanto ai cattolici che sanno come papa Bergoglio abbia voluto volare in Svezia (dove, tra l’altro, l’introduzione forzata del luteranesimo, per mere ragioni economiche, per metter cioè le mani sulle proprietà della Chiesa, fu brutalmente antipopolare e fece molti martiri), volare in Svezia, dunque, per onorare il “ coraggio “ di quel frate che osò sfidare la Chiesa indegna del XVI secolo.

Noi, dunque, non ci stupiamo più. Ma, a proposito di fratel Martino, trovo un breve, e incompleto, elenco, delle espressioni che quel “meritevole riformatore“ riservò nei suoi scritti al pontefice romano. Lo chiamò, dunque: << Porco. Anticristo. Tosatore di greggi. Spargitore di sangue. Lupo. Cane. Pervertitore della Sacra Scrittura. Empio e perverso bestemmiatore. Avversario di Cristo. Deformatore di Gesù. Crocifissore del Signore . Diavolo. Satana. Sacrilego . Ignorante. Muso da prostituta. Autore di ogni empietà. Bestemmiatore. Ipocrita. Maestro di frodi e di imposture. Briccone. Pestifero. Corrotto >>. E la simpatica litania potrebbe continuare….

E’ importante notare che con questa cascata di ingiurie e di improperi , Lutero ( come egli stesso precisò ) non intendeva riferirsi solo agli odiati pontefici regnanti ai suoi tempi ma a chiunque – nel passato, nel presente, nel futuro – avesse occupato o occupasse la sedia papale.
Eppure in Svezia, Francesco è stato ricevuto con ostentata cordialità dai massimi responsabili di quanto resta – ben poco – della comunità luterana. Comunità che non ha mai rinnegato gli insulti del suo fondatore.

Grande ipocrisia , dunque , da parte di gente che guarda a Lutero come l’inviato da Dio e del quale ogni parola non è solo da prendere sul serio ma da venerare . Quale verità poteva esserci, nei festeggiamenti fatti a un papa , dai seguaci di colui che non trovò mai nome abbastanza offensivo per insultarlo ? E quanto cristianesimo autentico poteva esserci in questi festeggiamenti , come se niente fosse, visto che per il Cristo l’ipocrisia è tra i peccati maggiori ?

A proposito di Lutero. Questi proclamò più volte : << La ragione è direttamente opposta alla fede , perciò si deve abbandonarla . Nei credenti deve essere uccisa e sepolta >>. L’apologetica, dunque , era bandita e considerata blasfema in quanto cercava di conciliare fede e ragione.

Questa la replica ironica del cattolico convertito dal protestantesimo, Jacques Maritain: << Lutero donava così all’umanità una grande liberazione. Ci liberava, tutti, dall’intelligenza e dalla riflessione. Ci liberava da quella faticosa, incessante necessità di pensare. E a pensare, per giunta, secondo logica >>.

Fonte: Vivaio