Petizione per la verifica della veridicità delle apparizioni di Ghiaie di Bonate.

adelaide_roncalliUna sera dello scorso agosto ero seduta all’aperto di una gelateria artigianale, dove talvolta mi ritrovo con alcuni amici con cui condivido la  fede cattolica. Il posto è alla buona, con un gestore discreto, gentilissimo e protettivo, che da anni conosce talmente bene i miei gusti da portarmi il solito gelato senza che glielo comandi. Infatti, quando d’estate mi capita di essere da sola, talora sostituisco la cena con le sue prelibatezze e chiacchieriamo un po’ di fede e di vita.

In attesa che arrivassero gli altri, mentre ero intenta a parlare del più e del meno con un’amica, il gelataio, che gironzolava lì intorno guardandoci di sottecchi, inaspettatamente e come spinto da un impulso irrefrenabile, mi si è avvicinato per dirmi: “Sa chi veniva spesso a prendere il gelato qui?”.

Sorpresa dall’inattesa interruzione gli ho chiesto chi fosse tale personaggio, sentendomi rispondere: “Adelaide Roncalli.”

Ovviamente la mia attenzione si è concentrata su tale rivelazione, di cui nemmeno lui ha saputo spiegarmi la ragione, non essendo solito intromettersi nelle conversazioni dei clienti. Non so se sia stato un caso, ma proprio in quei giorni avevo pubblicato un articolo sulle apparizioni mariane e avevo incluso anche quelle di Ghiaie di Bonate come certe. Ma di questo il gelataio non era al corrente, come ignora qualsiasi faccenda mi riguardi.

Così ho saputo che anche Adelaide si recava talvolta nella stessa gelateria da sola e che lui sapeva benissimo chi fosse, ma non aveva mai avuto il coraggio di porle delle domande. Lei era discreta e sorridente, e si limitava a raccomandargli con gentilezza di pregare e di andare a messa.

Non è stata la prima volta che qualcuno mi ha parlato di lei, perché abitava poco distante da casa mia e lavorava come infermiera nello stesso ospedale in cui, per diverse ragioni, per molti anni sono stata di casa. Ho saputo anche che aveva in affidamento una bambina che frequentava le stesse scuole frequentate dalle mie figlie e chissà quante volte ci saremo incontrate, ma io non avevo mai visto il suo volto da adulta,  perciò non avrei mai potuto riconoscerla.

In molti sapevano di lei, ma è riuscita a restare nell’anonimato, a non farsi cercare e, probabilmente, ad incutere nei suoi confronti una riverenza tale che nessuno si è mai sentito il coraggio di interrogarla.

In questo modo forse la Madonna ha voluta preservarla da fastidi, indiscrezioni e pubblicità indesiderata.

Quello che ancora posso fare in attesa, se Dio vorrà, di incontrarla un giorno in Cielo, è di invitare tutti a renderle finalmente giustizia e a firmare questa petizione proposta dal sito ufficiale delle apparizioni di Ghiaie di Bonate, così che il messaggio della Madonna per le famiglie possa essere ufficialmente riconosciuto e divulgato.

Paola de Lillo

 

Istanza al Vescovo di Bergamo e all’Arcivescovo di Milano