1° giugno, memoria della Beata Vergine Maria Madre della Chiesa. Festa di questo sito.

Ieri è stata la festa di questo sito ma impegni irrimandabili non mi hanno permesso di festeggiarlo per tempo. Comunque, seppur in ritardo, qualche parola merita di essere spesa. E’ nato a marzo di otto anni fa, quando il web era già ricco di siti cattolici, soprattutto devozionali, e tutti i titolari erano molto più giovani di me, perciò è stata una scommessa.

Ma io avevo dalla mia una carta vincente: la Madre del Signore, a cui volevo dedicarlo, e Lei stessa mi ha ispirato il nome, che a me sembrò “strano”, ma era impossibile non fidarsi di Lei e perciò quel titolo gli ho dato. E ancor prima di iniziare qualsiasi attività l’ho fatto consacrare da un sacerdote ai Sacratissimi Cuori di Gesù e di Maria.

Il tempo mi ha fatto capire che era perfetto per come io vivo la realtà della S. Vergine: Madre di Gesù, Madre della Chiesa e Madre del popolo cristiano.

Ai nostri giorni avere solo il compito di madre appare riduttivo, infatti una donna deve necessariamente realizzarsi in qualche professione che l’appaghi, fosse pure la sciampista o la cubista, per svolgere al meglio il proprio ruolo materno.

Qualche sociologo in buona fede saprebbe spiegare con dovizia di ragionamenti questa stortura che comprime l’istinto naturale per sottometterlo ad un’ideologia fuorviante e perniciosa per la prole e che, nel caso fosse indispensabile per l’economia della famiglia, dovrebbe essere vissuta come una privazione e non come un diritto inalienabile.

Maria non lavorava, si occupava della sua Famiglia, sosteneva, insegnava, provvedeva e, soprattutto, pregava. Modello perfetto di moglie e di madre.

Tornando a questo portale, è nato come un sito di nicchia tra giganti del web ma aveva le idee molto chiare, e i fatti gli hanno dato ragione.

Due milioni e mezzo di visualizzazioni, totalizzate quasi tutte nei primi anni di vita, quando ha realizzato alcuni scoop come quello sui miracoli eucaristici di Buenos Aires (qui), o sul miracolo di Benedetto XVI (qui), ma ha anche trattato temi poi ripresi da altri ben più insigni ma che da qui sono stati ispirati a trattarne, come l’articolo sull’Anticristo nel racconto di Solov’ev (qui).

Molti autori, selezionatissimi, sono stati ospitati e alcuni hanno scritto appositamente per questo sito, ma tanti ne hanno linkato o ne hanno riportato per intero gli articoli, e non solo i portali cattolici, perché proprio l’articolo sull’Anticristo è stato integralmente pubblicato dal quotidiano “Imola Oggi”.  Ma pure un’illustre penna come quella di Antonio Socci ha inserito l’articolo sulla Signora del Buon Successo (qui) nel suo libro “La profezia finale”, per il dono del quale Papa Francesco gli  scrisse un pensiero di ringraziamento.

Potrei andare avanti a citare ancora a lungo, ma quello che stupisce è il fatto che un piccolo sito abbia suscitato interesse per alcuni e abbia inquietato altri, come la potente associazione Lgbt statunitense che la prese a male per un articolo, riportato, sui figli dei gay. Momenti di preoccupazione, perché  craccare un sito per degli hacker è un giochetto, ma in quell’occasione, come in altre consimili e pure più pericolose, mi è bastato metterlo nelle mani della Madre della Chiesa, che l’ha sempre difeso e protetto.

E’ iscritto nel Registro dell’Autorità per le telecomunicazione che ha sede presso presso il Cnr di Pisa e ad oggi vanta un patrimonio di 5.709 articoli a cui accedono oltre 10.000 persone al mese (in maggio 10.414), nonostante la mia attività ultimamente si sia alquanto ridotta per la precisa scelta di star fuori dalle tenzoni e dalle polemiche. E tale flusso è dovuto ai visitatori che cercano approfondimenti specifici su Google e sugli altri motori di ricerca, infatti il sito tratta argomenti diversi. I lettori arrivano da ogni parte del mondo, compreso il Vaticano,  che è un “cliente” abituale anche diretto.

Sembra scontato dar tutto il merito di quel po’ di buono che sono riuscita a fare esclusivamente a Colei che volevo servire, far conoscere e difenderne i sacrosanti diritti, ma è la verità.  E andrò avanti finché Dio lo vorrà.

 

Paola de Lillo