Abortiamo i cattolici!

“Abortiamo i cattolici!” Sarà questo il prossimo diktat? Diagnosi prenatale obbligatoria: anche di fronte a un vaghissimo sospetto, meglio prevenire che curare. La vita di un embrione già non vale niente, figuriamoci quella di un embrione cattolico! Orsù, dunque: esaminate, vagliate, estirpate! E così sia. Fantascienza? Anche no. Sentite cosa scrive Barbara Befani su MicroMega. “Essere stati esposti da generazioni a una cultura storicamente legata alla religione cattolica è un fattore di rischio”.

 

Rischio di che? Delle peggiori nefandezze, obviously. Cosa fa una società moderna (anzi, post-moderna) & giustizialista & salutista di fronte ai “fattori di rischio”? Li combatte, possibilmente li elimina. Se poi c’è di mezzo il bene (?) della kollettività, il fine giustifica i mezzi. Eliminato il nascituro, eliminato il fattore di rischio. Semplice. Eh, sì: i cattolici sono bubboni contagiosi, tumori, note impazzite sopra e sotto le righe del pentagramma del pensiero unico. Voci fuori dal coro (e pazienza se è il coro ad essere stonato: in democrazia la maggioranza ha sempre ragione).

Ai moderni (eu)genetisti Hitler fa un baffo. Vuoi che non trovino il modo per individuare, nell’esame del DNA, anche tracce lievissime di cattolicesimo, trasmesse in eredità al piccolo dal ramo materno o da quello paterno? Riusciranno eccome! E se proprio proprio non ce la faranno, con la fantasia che si ritrovano e le panzane che sparano a raffica, la scusa per eliminarci sin dal grembo materno la troveranno di sicuro. Vorrai mica che tuo figlio (ateo-perché-l’hai-deciso-tu) si ritrovi come compagno di giochi alla scuola materna un “fattore (inconsapevole) di rischio” che possa farlo deragliare dal binario unico dell’educazione laicisticamente corretta? Vade retro!

E poi, vuoi mettere? Eliminati i cattolici, a Natale nessuno ti ricorderebbe più che Dio si è fatto Bambino, e che è Lui lo spartiacque della storia; non il direttore del tuo giornale, non l’opinionista televisivo, non il filosofo o il teologo à la page. A Pasqua nessuno che ti dice che Cristo è morto per te (sì, anche per te, Barbara Befani… anche per te che leggi, chiunque tu sia) e che, risorto, ha vinto la morte. E’ Lui che rompe i piani necrofili di chi sventola la bandiera dell’autodeterminazione, gli slogan “la vita è mia e la gestisco io” (se poi è quella di mio figlio fa lo stesso. Decido io per lui). Wanted ai Suoi, che son segno di Lui.

Come sarebbe bello far scomparire dalla faccia della terra i cattolici, i loro genitori, i loro nonni, i loro figli… tutti. Nessuno più verrebbe a dirti che la vita è un dono, che ogni vita è piena di “fattori di rischio” e forse è bella anche per questo. E può essere amata e goduta lo stesso, in qualsiasi condizione, dall’inizio alla fine. No. Quel che è troppo è troppo. Presto, fate in fretta! “Abortiamo i cattolici!” Ha ragione Barbara Befani: sono “fattori di rischio”! Che rischio? Il rischio che abbiano ragione. Il rischio che Colui che seguono sia, davvero, la Via, la Verità, la Vita. Insopportabile.

 

Fonte: Cultura Cattolica