Arriva la fine del mondo dei Maya. Tutti dal prete: boom di confessioni

In vista della fine del mondo prevista dai Maya c’è chi fa gli scongiuri, chi si rifugia nei bunker e chi resta scettico. E c’è chi, invece, pensa a salvarsi l’anima: per questo si confessa o, addirittura, si converte al cattolicesimo. Così nelle chiese di Milano numerose persone si sono riavvicinate al confessionale, vedendo la fine vicina.

 

Effetto di una sindrome collettiva? Conversioni in punto di morte? Oppure scaramanzie dettate dal «Non è vero ma ci credo» e dalla logica del «Mai dire Maya»? Tutte risposte plausibili, che trovano conferma non appena si entra in una parrocchia ambrosiana.

«Era da cinquant’anni», avverte don Giancarlo Greco, parroco della chiesa di San Michele Arcangelo a Precotto, «che non vedevo così tanta gente partecipare alla messa e confessarsi. Il fenomeno attecchisce soprattutto tra i non credenti, forse perché il timore dell’apocalisse è più radicato in chi finora è vissuto lontano da Dio». Don Giancarlo prova anche a dare una lettura cristiana dell’insolita affluenza in chiesa: «Il Natale è a suo modo una “fine del mondo”, perché coincide con la parusia, cioè con il ritorno di Cristo come giudice. Voglio sperare che in tanti si siano riavvicinati alla fede anche per questa ragione». (…)

Come spiega Gianluca Veneziani su Libero di martedì 11 dicembre, in questi giorni si registra un vero e proprio boom di confessioni. Il motivo? La fine del mondo. Ossia la profezia dei Maya. E così tutti terrorizzati si mettono in fila dal prete per salvare l’anima. Occhio al 21-12-2012…

Gianluca Veneziani

 

Fonte: Libero