Beata la nazione il cui Dio è il Signore, il popolo che si è scelto come erede. (Salmo 33,12)

Nel 2020, in pieno lockdown, la casa editrice Ares pubblicò  un libro dal titolo “Gesù, pensaci tu” che impressionò per la sconvolgente profezia che annunciava. Si tratta della biografia del sacerdote napoletano don Dolindo Ruotolo (1882–1970), di cui è aperta la causa di beatificazione, scritta dalla nipote Grazia, che è la depositaria della memoria di quello che è stato uno dei più importanti e significativi mistici del Novecento.

La sua figura è legata a quella di Padre Pio, con cui era in contatto spirituale, e con cui condivise la salute sempre provata, i fenomeni mistici come le bilocazioni, gli scontri notturni con il demonio e l’obbedienza serena all’autorità della Chiesa durante un ingiusto processo canonico che lo tenne sospeso a divinis per ben quindici anni. Teologo e apologeta, scrisse molte opere fra cui il Commento alla Sacra Scrittura di cui il Santo di Pietrelcina affermò essere parole del Cielo.

L’anno precedente, per le edizioni SugarCo, era stato dato alle stampe un altro libro dal titolo “Rivelazioni profetiche di Suor Maria Natalia Magdolna. Mistica del XX secolo” che conteneva la stessa profezia. Scritto da Claudia Matera, con l’autorevole prefazione di Padre Serafino Tognetti, monaco della Comunità dei Figli di Dio fondata dal Servo di Dio don Divo Barsotti.

L’opera riporta i messaggi profetici che la religiosa ungherese, al secolo Maria Natalia Kovacsics (1901-1992), ricevette da Gesù e dalla Vergine Maria lungo tutta la sua esistenza, con indicazioni pratiche e urgenti per la salvezza propria e del mondo.

Nella quarta di copertina del libro così è descritta la suora: “La sua vita si intreccia misticamente con quella di straordinarie figure sia dell’antico passato, come re Stefano d’Ungheria, sia a lei contemporanee, come il cardinale József Mindszenty, presto beato, martire dei totalitarismi nazista e comunista di stampo sovietico. Suor Maria Natalia ne sostenne la missione con preghiere e sacrifici, su esplicito invito della Vergine. Il cardinale studiò attentamente le sue rivelazioni profetiche e le accolse senza riserve.

Persino papa Pio XII sperimentò in prima persona la loro veridicità, salvando la propria vita grazie ad esse. Queste profezie si collocano sulla linea delle grandi apparizioni mariane dei tempi moderni, iniziate a Parigi in Rue du Bac e proseguite a Lourdes e a Fatima fino alle attuali, e si riferiscono agli Ultimi Tempi: il Tempo di Maria. Sottolineano l’urgenza e l’attualità dei suoi accorati appelli celesti che, pur evidenziando risvolti inquietanti e drammatici per questi nostri giorni, appaiono ricolmi di luminosa e certa speranza.”

Nella biografia di don Dolindo troviamo il testo della profezia: «Solo una grande misericordia può fare superare al mondo il baratro nel quale è caduto […]. Che cosa credete voi che sia la misericordia? Non è solo l’indulgenza, ma è anche il rimedio, la medicina, l’operazione chirurgica. La prima misericordia che deve avere questa povera terra, e la Chiesa per prima, dev’essere purificazione. Non vi spaventate, non temete, ma è necessario che un uragano terribile passi prima sulla Chiesa e poi sul mondo! La Chiesa sembrerà quasi abbandonata e da ogni parte la diserteranno i suoi ministri… dovranno chiudersi persino le chiese!

Il Signore troncherà con la sua potenza tutti i legami che ora l’avvincono alla terra e la paralizzano! Hanno trascurato la gloria di Dio per la gloria umana, per il prestigio terreno, per il fasto esteriore e tutto questo fasto sarà ingoiato da una persecuzione terribile, nuova!

Allora si vedrà che cosa giovano gli appannaggi umani e come valeva meglio appoggiarsi a Gesù che è la vita vera ella Chiesa. […]  Tutto questo è misericordia, non è male. Gesù voleva regnare dilatando l’amore suo. Egli quindi  disperderà quello che non è suo.» (Grazia Ruotolo con Luciano Regolo, Gesù, pensaci tu, pag. 149-150, ed. Ares)

Per quanto possa sembrare sconvolgente tale predizione essa non fa altro che ripetere, con maggiori particolari, quanto preannunciato nel 1917  dalla Madonna a Fatima, nella terza apparizione e nel pieno della prima guerra mondiale: “Se non smetteranno di offendere Dio, nel pontificato di Pio XI, ne comincerà un’altra peggiore. […]

La S. Vergine aveva annunciato: “Per impedire la guerra verrò a chiedere la consacrazione della Russia al mio Cuore Immacolato e la Comunione riparatrice nei Primi Sabati” e infatti  venne a chiederla apparendo a Suor Lucia il 10 dicembre 1925. Gesù nei due anni che seguirono, il 15 Febbraio del 1926 e il 17 Dicembre del 1927, insisté affinché si diffondesse questa devozione. Lucia scrisse: “Dalla pratica della devozione dei Primi Sabati, unita alla consacrazione al Cuore Immacolato di Maria, dipende la guerra o la pace nel mondo”. (cfr. Santuario di Fatima)

Tale pratica di riparazione però non è mai stata assunta dalla Chiesa in forma ufficiale, raccomandandola ai fedeli per la pace del mondo, ma è praticata solo dalla libera devozione di singoli sacerdoti e laici.

Infatti, il 13 giugno 1929, constatando che ogni tentativo di convincimento era stato inutile, la Madonna amaramente commentò: “Non hanno voluto soddisfare la Mia richiesta!… Come il re di Francia, si pentiranno e la faranno, ma sarà tardi.”  (qui)

La profezia di una terribile guerra di purificazione non era comunque nuova. Apparendo alla fine del XVII secolo a Madre Mariana Francisca Torres y Berriochoa (1563-1635), superiora del monastero delle Concezioniste francescane di Quito in Ecuador, e morta in odore di santità, la Madonna profetizzò:

“Grandi eresie si abbatteranno sulla Terra alla fine del XIX secolo e per tutto il XX. La luce della fede si estinguerà a causa della quasi totale corruzione dei costumi. In quei giorni l’atmosfera sarà piena dello spirito di impurità (…), ci saranno grandi calamità, fisiche e morali, pubbliche e private. Le poche anime fedeli alla Grazia soffriranno, in modo crudele e indescrivibile, come un prolungato martirio; per questa sofferenza saranno considerate martiri. Ci sarà un clima avvelenato di impurità regnante che, come un mare lurido, invaderà vicoli, piazze e luoghi pubblici con incredibile libertà.(qui)

Le predizioni fatte dalla Madonna a Madre Mariana furono dettagliate: disastri, pestilenze, carestie, guerre sanguinose, invasioni e bestemmie. “Scoppierà una guerra straordinaria e spaventosa nella quale fluirà il proprio sangue e quello degli altri, di sacerdoti secolari e regolari e di religiosi.”

La Santa Vergine ordinò che tali profezie, giudicate autentiche dalla Chiesa locale, fossero svelate non prima del XX secolo, infatti solo da qualche decennio ne siamo venuti a conoscenza e possiamo verificare che tutto si è avverato come aveva preannunciato: “Nel XIX secolo sarà proclamato il dogma dell’Immacolata Concezione e nel secolo successivo quello dell’Assunzione di Maria al cielo in corpo ed anima.”

Anche a Quito, come sarà poi a Fatima, la Madre di Dio, dopo aver descritto la terribile situazione dell’umanità dei nostri tempi, dichiarò: “Allora sarà arrivata la mia ora, quella in cui io, in modo sorprendente detronizzerò l’orgoglioso Satana, lo schiaccerò sotto il mio piede e lo incatenerò nell’abisso infernale, lasciando finalmente libera la Chiesa e il Paese dalla sua tirannia crudele.” (qui)

Un secolo dopo, sarà San Luigi Maria Grignion de Monfort (1673-1716) ad esporre nel suo Trattato della vera devozione a Maria quanto lo Spirito Santo gli fece comprendere dell’importanza di Maria Vergine nell’economia della salvezza. Egli riferisce che negli ultimi tempi Maria formerà, su ordine dell’Altissimo, “grandi uomini che verranno per estendere il suo dominio sopra quello degli empi, idolatri e maomettani. Saranno nubi tonanti e vaganti nello spazio al minimo soffio dello Spirito Santo.

Senza attaccarsi a nulla né stupirsi di nulla, né mettersi in pena per nulla, spanderanno la pioggia della parola di Dio e della vita eterna; tuoneranno contro il peccato, grideranno contro il mondo, colpiranno il diavolo e i suoi seguaci. Avranno in bocca la spada a due tagli della parola di Dio e porteranno sulle spalle lo stendardo insanguinato della Croce, il crocifisso nella mano destra, la corona nella sinistra, i sacri nomi di Gesù e di Maria sul cuore, la modestia e la mortificazione di Gesù Cristo in tutta la loro condotta. […] Ma quando e come avverrà tutto questo?… Dio solo lo sa.”  (qui)

Infine, a Kibeho, in Ruanda, tra il 1981 e il 1989 la Madonna apparve a tre ragazze presentandosi come la Madre del Verbo e attraverso i messaggi che dava loro incitava il popolo a riscoprire il Vangelo e a metterlo in atto, invitando tutti a offrire a Dio penitenze, digiuni e sacrifici perché, come disse alla veggente Nathalie: “Il mondo è in rivolta contro Dio, il mondo è malato, il mondo ha dei denti affilati, il mondo è moribondo, esso è sul punto di cadere in un abisso e i peccati sono più numerosi che le gocce d’acqua dell’oceano.”  (qui)

Mostrò loro il terribile genocidio che poi si scatenò tra l’aprile e il luglio del 1994  affermando che le sue apparizioni, ufficialmente riconosciute nel 2001, erano un avvertimento per il mondo intero.

In tutte le sue, poche, apparizioni giudicate autentiche dalla Chiesa, la S. Vergine ha sempre chiesto di riparare i peccati del mondo con le penitenze e le preghiere per i peccatori. A Fatima non fu ascoltata e ne abbiamo visto le conseguenze ma, in continuità con i suoi inviti e sempre nel Novecento, ha voluto suscitare in Ungheria, terra a lei consacrata, una Santa mistica attraverso la quale istruire i credenti su come vivere in concreto l’espiazione e la penitenza.

Nella prefazione al libro sulle rivelazioni di Suor Maria Natalia Padre Serafino Tognetti scrive: “Non si tratta di macerarsi con grandi privazioni, non montagne da scalare ma semplici atti di amore puro fatti in unione con il Signore Gesù che ci istruisce come un buon direttore spirituale.” (pag. 11)

Vediamo perciò in sintesi le richieste di Gesù come riportate nel libro di Claudia Matera, che ha tradotto dall’ungherese gli scritti di Suor Natalia, ricordando che prima della loro diffusione essi venivano supervisionati dal cardinale Mindszenty:

  • la riparazione ed espiazione dei peccati con la recita del rosario; l’adorazione eucaristica; la sopportazione e l’offerta a Dio delle sofferenze; la devozione al Cuore Immacolato di Maria.
  • l’Ora Santa, da praticare il giovedì sera, individualmente, in famiglia o in comunità, a casa o in chiesa davanti al Santissimo esposto, recitando il Rosario, o leggendo e meditando le Scritture, oppure mettendosi semplicemente alla presenza di Gesù e Maria. (pag. 84) Va ricordato che tale devozione era già stata chiesta da Gesù a Santa Margherita Maria Alacoque (1647-1690) insieme alla comunione riparatrice il primo venerdì di ogni mese spiegandole le motivazioni: “Per placare la divina collera, col chiedere misericordia per i peccatori, sia per addolcire in qualche modo l’amarezza che provai per l’abbandono dei miei Apostoli (Autobiografia, n. 57)
  • la doppia novena. Gesù chiese a Suor Maria Natalia: “Le persone, adeguatamente preparate e piene di pentimento per i loro peccati, mi ricevano nella santa Eucarestia per nove mesi consecutivi, al primo venerdì e al primo sabato di ognuno di questi mesi, così come già chiesi per i primi venerdì. L’intenzione dovrà essere quella di consolare il mio Sacro Cuore in unione con il Cuore Immacolato di Maria, offrendo la santa Comunione come atto di riparazione.” Specificò che per questa pratica occorre accostarsi al sacramento della Confessione. Unì poi al compimento di questa Doppia Novena 33 preziosissime promesse.  (pagg. 183-184)
  • l’Ora di preghiera espiatoria supplementare. Gesù spiegò a Suor Maria Natalia che a causa dei peccati commessi sul territorio nazionale l’Ungheria viveva giorni tormentati per cui chiese che venisse effettuata un’ora di preghiera espiatoria supplementare ogni settimana, per nove mesi. In quell’ora andavano recitati i cinque misteri dolorosi del Rosario, seguiti dalla lettura della Via Crucis. (pag. 100)

Anche a Suor Maria Natalia Magdolna Gesù ha assicurato il trionfo dei Sacratissimi Cuori e attraverso lei ci invita ad esserne i protagonisti collaborando con Lui per accelerare il tempo del suo compimento. (pagg. 100-102)

 

Paola de Lillo