Chi caccia via i gesuiti dalla Radio Vaticana? Il primo papa gesuita della storia – di Sandro Magister

Mon. Dario Edoardo ViganòNella conferenza stampa di lancio del conclave in cui i gesuiti eleggeranno il loro nuovo “papa nero”, padre Federico Lombardi ha subito assegnato un compito urgente al futuro generale della Compagnia di Gesù. Lasciamo a lui dire quale compito, come riferito da Gianni Cardinale su “Avvenire” del 28 settembre e come invece taciuto da “L’Osservatore Romano” dello stesso giorno:

«Rispondendo alle domande dei cronisti padre Lombardi ha detto di ritenere che il nuovo generale parlerà col pontefice della Radio Vaticana, “affidata 85 anni fa dal papa ai gesuiti perché la conducessero”.

“Come sappiamo – ha proseguito – con la riforma la Radio Vaticana come istituzione scompare nella sua individualità, la situazione è profondamente cambiata, e ci aspettiamo che il nuovo generale parlerà con il papa per sapere se vuole dire qualcosa alla Compagnia su questo tema, o se la missione è terminata”».

In effetti, il futuro della Radio Vaticana è oggi così incerto che nemmeno padre Lombardi, che ne è stato l’ultimo direttore generale dal 2005 fino al febbraio di quest’anno, ha la minima idea di quale sarà.

Di sicuro c’è che non sarà più come prima. Come direttore generale, infatti, padre Lombardi non ha avuto un successore. Perché entro il prossimo dicembre 2016 la Radio Vaticana sarà accorpata nella neonata segreteria per la comunicazione, che ha come prefetto monsignor Dario Edoardo Viganò (vedi foto), l’uomo immagine di papa Francesco.

E alla fine, quando il processo di accorpamento sarà ultimato, oltre alla radio anche gli altri media vaticani faranno parte di un unico “content hub” centralizzato, cioè, per dirla con Viganò, di “un unico centro di produzione multimediale di testi, immagini, audiovisivi e podcast radiofonici in multilingua”, sottoposto a un’unica “direzione editoriale” già oggi detenuta dallo stesso Viganò e prossima a dotarsi di una sua “task force di giornalisti che sappia individuare ‘issues’ esterni e interni per immetterli nel flusso delle notizie”.

A chi conosce Viganò e ha fatto il possibile per sconsigliare papa Francesco – invano – dall’affidare a lui la ristrutturazione dei media vaticani, vengono i brividi all’idea che l’intero sistema comunicativo della Chiesa di Roma finisca sotto il suo comando.

Ma tornando alla Radio Vaticana e alla sua “missione” pluridecennale affidata dai papi alla Compagnia di Gesù, è paradossale che a decretarne il decesso e a sottrarla ai gesuiti sia oggi proprio il primo papa gesuita della storia.

Riuscirà il prossimo generale della Compagnia a rianimarla “in articulo mortis”, bussando alla porta del pontefice confratello?

 

Fonte: Settimo Cielo