A cadaveri ancora caldi, nelle prime ore successive agli attentati di Bruxelles, il nostrano Espresso, versione online, se la prendeva con gli “sciacalli” del centrodestra. Se la prendeva con Salvini e con Gasparri, colpevoli di aver postato l’invito a “ripulire le città”. Ennesimo massacro, ennesimo riflesso della sinistra al caviale a indignarsi col “populista” piuttosto che col terrorista. Insomma, o ti limiti all’indignazione famelica di girotondi e ai richiami alla prevenzione cosiddetta di intelligence.O sei fuori dalla corretta interpretazione dell’ennesima e bestiale strage a cui non riescono mai a dare l’aggettivo giusto, corretto, scritto nelle rivendicazioni dell’Isis e di al Qaeda, e che non è “chissàchisarà”.
Già, l’islam non è tutto uguale, non è monolitico, non è violento ci dicono. È “religione di pace” e, anzi, aggiunge la sinistra al caviale, è più “pacifico” della Chiesa cattolica, delle crociate e via discorrendo, evocando sempre lo stesso rosario di “fondamentalismo cristiano” costruito sull’aneddotica volterriana e comunista, nazista e qualunquista. Non gli viene mica in mente di appellarsi e premere anche sull’islam pacifico.
Perché dimostri nei fatti che lo è, scacciando e perseguendo chi nelle proprie fila pacifico non è. No, si accettano solo parole buone, condoglianze col fiore, imam che recitano preghiere ma nessuna condanna al fondamentalismo e all’odio che si insegnano in molte moschee di tutta Europa.
Davanti alla crudele realtà presente che ti dice: “O ti difendi militarmente o sei morto, presto o tardi sei morto”, la loro risposta è: “Populista, sciacallo, fascista”. Perciò, Salvini deve stare zitto. E deve stare zitto Gasparri.
E zitti tutti coloro che non rappresentano l’anima bella e pacifista della borghesia che ci governa con pensieri buoni, i girotondi solidali, i benestanti che guardano il mondo affacciati dal finestrino di un taxi e cortei antimafia.
Bruxelles ne è l’esempio eloquente. Capitale dell’Europa borghese, burocratica e anticristiana, cresciuta nell’arroganza laicista di tenere fuori dalla vita associata la storia e la presenza che si riflette in gente, cattedrali e università d’eccellenza.
Conformemente al “religiosamente corretto”, è stata tra le prime città europee a sostituire gli auguri natalizi e pasquali con le “vacanze d’Inverno” e le “vacanze di primavera”. Però ha spalancato le porte a ogni genere di investimento islamico. Moschee saudite e scuole coraniche integraliste comprese.
Come le principali città del Vecchio Continente, da Londra a Berlino, da Parigi a Stoccolma, la sinistra alla bruxellese ha lasciato crescere interi quartieri all’ombra della sharia.
E per ideologia multiculti ha preferito aprire le scuole all’insegnamento delle sure del Corano piuttosto che al Vangelo. Per un pugno di casi di pedofilia, i poliziotti belgi hanno perquisito ordini e comunità religiose cattoliche e tenuto agli arresti domiciliari l’intera conferenza episcopale cattolica.
Mentre il giulivo nichilismo socialista ha scacciato dal discorso pubblico qualunque sentimento cristiano abbia osato mettere in discussione il crescente delirio di leggi che mettono a morte vecchi e bambini in nome della dignità della vita.
Da quanto tempo ci stanno martellando dal cuore dell’Europa moderna e progredita l’idea che le religioni sono tutte uguali, e che però bisogna affamare le scuole cattoliche e sbattere fuori dalla società Gesù, presepi e crocifissi?
Con quale malizia assaltano la difesa della vita secondo la più elementare concezione umana e cristiana della vita e passeggiano sui corpi dei bambini mai nati come un “diritto riproduttivo”?
Ecco, la capitale dell’Europa amministrata secondo il vuoto spinto delle direttive tecnocratiche e del destrutturalismo antropologico, del disprezzo per le proprie radici e nell’illusione di pace comprata al prezzo di uno spinello, si trova ora tragicamente esposta a una serie di attacchi criminali che la mettono brutalmente davanti alle propria nudità politica, culturale e religiosa.
Infatti, con tutto il buonismo che dà di “sciacalli” e “populisti” a chi non trova istruzioni civili e cultura politica che si siano mai ribellati al fondamentalismo vero, quello islamista e quello del laicismo fanatico, si poteva e si doveva intervenire per tempo ricordando anche il semplice dato statistico rilevato anni fa da un politicamente e religiosamente scorretto giornalista di Libero e di Radio Maria, Andrea Morigi.
«Tra vent’anni il cuore dell’Europa tecnocratica sarà definitivamente trasformato in un suq arabo, con i 250-300 mila musulmani che rappresentano già un quarto della popolazione di Bruxelles». Era l’anno 2011. Oggi la popolazione musulmana a Bruxelles si avvicina a un terzo del totale dei residenti. Non bisogna avere paura dell’altro, è vero. Però devi sapere chi sei tu, perché l’altro, terrore o non terrore, non ti sottometta.
Del resto non era un Salvini il monsignor Bernardini, vescovo di Smirne, Turchia, che il 13 ottobre 1999, nel corso della secondo assemblea speciale per l’Europa del sinodo si alzò e disse: «Durante un incontro ufficiale sul dialogo islamo-cristiano, un autorevole personaggio musulmano, rivolgendosi ai partecipanti cristiani, disse a un certo punto con calma e sicurezza: “Grazie alle vostre leggi democratiche vi invaderemo; grazie alle nostre leggi religiose vi domineremo”.
C’è da crederci, perché il “dominio” è già cominciato con i petrodollari, usati non per creare lavoro nei paesi poveri del Nord Africa e del Medio Oriente, ma per costruire moschee e centri culturali nei paesi dell’immigrazione islamica, compresa Roma, centro della cristianità. Come non vedere in tutto questo un chiaro programma di espansione e di riconquista?
È un fatto che termini come “dialogo”, “giustizia”, “reciprocità”, o concetti come “diritti dell’uomo”, “democrazia”, hanno per i musulmani un significato completamente diverso dal nostro.
Sappiamo tutti che bisogna distinguere la minoranza fanatica e violenta dalla maggioranza tranquilla e onesta, ma questa, ad un ordine dato in nome di Allah o del Corano, marcerà sempre compatta e senza esitazioni. La storia ci insegna che le minoranze decise riescono sempre ad imporsi alle maggioranze rinunciatarie e silenziose».
È vero, ci sono in giro anche gli “sciacalli”. Ma al momento, purtroppo, i cretini li sopravanzano.
Luigi Amicone
Fonte: Tempi