« Credere di guadagnare l’Amazzonia per perdere il resto del mondo. Una lettera da Mindanao » di Sandro Magister

Lettera ricevuta da Sandro Magister

“Caro Magister,

le suggestioni di riti più o meno amazzonici e di statuette di donne incinte possono incantare i padri sinodali e chi li circonda, ma mettono nei guai i cattolici nel sud del mondo. Perché anche tra le baracche delle periferie globali la gente guarda Youtube e passa ore su Facebook, e quelle statuette assumono lì un significato che complica molto la vita di catechisti e missionari alle prese con una costante emorragia di fedeli.

È esperienza di chiunque faccia qualche viaggio missionario fuori dall’Europa quella di trovarsi di fronte un gran numero di agguerrite chiese evangeliche o sette millenariste che passano gran parte del loro tempo ad attaccare la Chiesa cattolica e a portarle via fedeli. Uno dei loro argomenti principali è: “I cattolici adorano le statue”, “I cattolici adorano i demoni”. Ergo: “I cattolici non sono cristiani, venite da noi”.

Bene. Vi racconto la mia esperienza di semplice fedele che per motivi personali frequenta spesso l’estremo sud delle Filippine, Mindanao. Regione in cui a un gran numero di musulmani da secoli insediati si è aggiunta una esplosione protestante che fa intravvedere un futuro in salsa brasiliana, cioè pentecostale, anche in quello che ancor oggi è uno dei Paesi più cattolici del mondo, appunto le Filippine.

Non c’è strada, canale Tv o frequenza radiofonica che non sia infestata da predicatori in cerca di prede cattoliche. Il primo obiettivo è convincere che la Chiesa cattolica è falsa. Il secondo è farsi pagare la decima.

Ebbene, le immagini dell’adorazione di divinità pagane – o comunque di qualcosa che sembra una divinità pagana – durante una cerimonia nei giardini vaticani, sotto gli occhi del papa, hanno fatto davvero il giro del mondo.

E a Mindanao, specie nelle aree come South Cotabato dove i protestanti sono ormai il 20 o 25 per cento della popolazione, hanno dato un grosso aiuto a predicatori di ogni sorta per additare: “Guardate, i cattolici sono idolatri. Come vi abbiamo sempre detto. Come dice la Bibbia”.

Conversando oggi con una giovane, coraggiosa catechista cattolica, anche lei scandalizzata, ho sentito nella sua voce la vergogna di non sapere come difendere la sua fede, di non sapere come spiegare ai ragazzi che non è vero che i cattolici sono idolatri.

Per rispetto poi non ha voluto nemmeno commentare su Facebook quanto successo a Roma, perché se si fosse messa a criticare quanto avvenuto avrebbe fatto un assist ai protestanti.

Valle a spiegare alla gente di queste regioni le sottigliezze del prefetto Paolo Ruffini sul vedere il male laddove non c’è. E se questo è successo a Mindanao, non oso immaginare in Africa o in Sud America.

Quello che è certo è che quelle immagini, viste dal sud del mondo, fanno davvero tanto male al cuore. E rendono la vita molto difficile a chi già ogni giorno da un lato rischia attentati islamici quando va in chiesa e dall’altro lato fronteggia il proselitismo protestante quando cammina per strada.

Spero che a Roma capiscano. Credere di guadagnare così l’Amazzonia per perdere il resto del mondo… Bel risultato.”

[Lettera firmata]

 

Settimo Cielo