Fare sesso è «un’attività pericolosa» che ci espone alla «lotteria genetica». Gattaca non è più un film

«A very dangerous activity»: ecco come l’autorevole quotidiano inglese Guardian parla del sesso aperto alla procreazione tra un uomo e una donna, o meglio, della «riproduzione sessuale “normale”» (notare le virgolette). Per capire che cosa ci sia di così tanto pericoloso nell’atto sessuale e nella generazione di un figlio, bisogna spiegare bene il contesto.

FIGLI “MIGLIORI”. In un articolo firmato da John Harris, il Guardian spiega la nuovissima tecnica per ottenere figli più sani, migliori: con la classica fecondazione in vitro si feconda l’ovulo della madre con lo spermatozoo del padre, ma si rimpiazzano gli eventuali mitocondri danneggiati della madre nell’embrione con altri sani provenienti da un terzo donatore. In questo modo, spiegano i ricercatori della londinese Human Fertilisation and Embryology Authority, si potrà evitare che molti bambini nascano con malattie genetiche (derivanti appunti da mitocondri danneggiati). Alcune voci critiche hanno parlato di nuova frontiera eugenetica, di bambini con tre genitori, ma gli scienziati hanno replicato che i mitocondri del terzo donatore intaccheranno neanche l’1 per cento del dna del nascituro e che questa tecnica non ha come obiettivo solo quello di avere figli più sani – sarebbe troppo poco – ma intere generazioni umane più sane.

DAVVERO PERICOLOSA. Se questo è l’obiettivo, si capisce perché il Guardian scriva che «è bene ricordarci che è anche vero che la “normale” riproduzione sessuale è un’attività davvero pericolosa, spesso descritta come una “lotteria genetica”. La riproduzione umana implica una spericolata combinazione di geni “al buio”, che porta a imprevedibili conseguenze per i figli che ne usciranno e per le generazioni future».

“RISULTATI” INEFFICIENTI. Ma il bello deve ancora venire: perché secondo il Guardian questa spericolata e imprevedibile attività chiamata sesso porta a «risultati», in gergo bambini, troppo imperfetti per essere accettabile. Citiamo letteralmente: siccome milioni di bambini nascono con gravi malattie genetiche «è innegabile che la naturale riproduzione sessuale, che è sottoposta ai rischi portati dalle malattie sessualmente trasmissibili, che prevede un alto tasso di anormalità del bambino risultante nonché una grande inefficienza in termini di morte e distruzione degli embrioni, non sarebbe mai stata approvata da un ente regolatore se fosse stata inventata come tecnologia riproduttiva». Peccato che invece «semplicemente ce la “troviamo” come parte della nostra biologia».

«CELEBRIAMO LA SCIENZA». Il finale dell’articolo è all’altezza delle premesse: «Celebriamo dunque l’avvento di una nuova terapia in grado di migliorare la vita e celebriamo l’impressionante [potenza] della scienza che permette a questa generazione, e a quelle future, di correggere gli errori che la cosiddetta riproduzione sessuale normale implica». Bene. Ora sappiamo che Gattaca non è un film di fantascienza, che il sesso è «un’attività davvero pericolosa» e che presto a sottoporsi alla «riproduzione sessuale normale», esponendosi alla «lotteria genetica», saranno solo quei bigotti dei cattolici.
LeoneGrotti

Fonte: Tempi.it

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