«… finalmente donne!»

«Non più puttane, non più madonne, finalmente donne» (Slogan femminista) Dove son finite le Donne viola, le Donne arcobaleno, le neo e post femministe, le Sessantottine nostalgiche, sempre in prima linea nelle battaglie se non ora quando? Dove sono le scalmanate che si sgolavano di slogan? Quelle «basta con la donna-oggetto, la parola d’ordine è autodeterminazione, riprendiamoci il nostro corpo, io non sono come tu mi vuoi…»? Quelle, insomma. Dove son finite?

Erano in piazza un mese sì e l’altro anche a manifestare per la propria “dignità”. E adesso? Roba da Cinegiornale Luce. Roba d’antiquariato. Roba da “Chi le ha viste?
Ora le puoi chiamare «mamma uovo» e «mamma pancia» e mica si offendono. Non si sentono usate, o svilite. Non sentono calpestata la loro dignità di «finalmente donne». Macché! Neanche un timido twitt di protesta. Niente. Zero assoluto.Fingono di non sentire, forse. O, indignate a intermittenza, adesso che vengono usate come contenitori a tempo e sono meno tutelate delle galline ovaiole, subiscono in silenzio. Peggio. Intortate dal politically correct, le poverine (eufemismo) godono anche. Novelle icone del marcio che avanza, si credono le reginette della postmodernità.A chiamare «mamma uovo» la donna che ha “donato” l’ovocita e «mamma pancia» la donna che «ha portato i figli per loro» è Marco Simon Puccioni, il filmmaker da tre anni papà di due gemelli, voluti e cresciuti con il compagno. Qualche sera fa, su Rai3, è andato in onda “Prima di tutto”, un documentario da lui realizzato, che racconta la sua storia e la storia di questa «famiglia estesa, nuova, particolare», fatta di quattro maschi e due femmine “usa e getta”.

Ho aspettato un po’ a scrivere perché mi aspettavo (speravo, forse…) una levata di scudi delle “finalmente donne”. Niente. Calma piatta.

«I documentari aiutano la società e servono per sfatare miti», ha sottolineato Puccioni. E’ vero. Ha affossato una volta per tutte il mito che le sfegatate che in questi ultimi anni abbiamo visto manifestare protestassero contro la reificazione e avessero davvero a cuore la dignità. No. In piazza sfilava l’ideologia.
La prova? Ora le donne vengono fatte a pezzi e nessuno se ne accorge…Luisella Saro