Francesco cerca casa a Guidonia – di Sandro Magister

Guidonia2.jpgNel pomeriggio di domenica 15 gennaio papa Francesco, nel pieno esercizio del suo ruolo di vescovo di Roma, si recherà in visita alla parrocchia di Santa Maria a Setteville. Delle oltre 300 parrocchie della diocesi di Roma questa è la dodicesima che accoglierà il papa. Non molte, finora, quelle da lui visitate, anche perché per tutta la durata del Giubileo ha sospeso le visite. Ma c’è un elemento curioso che rende questa visita speciale.

La parrocchia di Santa Maria a Setteville non ricade nel territorio del comune di Roma, ma in quello di Guidonia Montecelio, una cittadina di 80 mila abitanti a est della capitale (vedi foto). Undici delle 14 parrocchie di Guidonia appartengono alla diocesi di Tivoli e tre alla diocesi di Roma. E di queste tre papa Francesco ne ha già visitata una, quella di Santa Maria dell’Orazione, il 16 marzo del 2014, e ora si appresta a visitarne un’altra. Due su tre.

La domanda sorge spontanea: che cosa muove papa Francesco a recarsi di preferenza lì?

Lo scorso giugno l’arcivescovo argentino Víctor Manuel Fernández, teologo di fiducia di Jorge Mario Bergoglio e suo ascoltatissimo consigliere, in un’intervista a Religión Digital ha detto che “non necessariamente il papa deve abitare tutto il suo tempo a Roma”, poiché è anche “pastore supremo di tutta la Chiesa”.

Ma anche in qualità di vescovo di Roma, ha aggiunto, “niente impedisce che vada ad abitare a Guidonia Montecelio”, che è un altro comune ma fa pur sempre parte della sua diocesi.

Proprio così: Fernández ha indicato Guidonia come possibile luogo di residenza del papa. Non il Vaticano, non il centro della città, ma una sua estrema periferia, una di quelle “periferie geografiche ed esistenziali” tanto care a Bergoglio.

Da papa Francesco ci si può aspettare di tutto. E perché non anche questa trovata?

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Le elucubrazioni sui luoghi di residenza del papa e della curia sono uno dei cavalli di battaglia di Fernández, che la scorsa primavera hanno anche provocato uno scontro all’arma bianca tra lui e il cardinale Gerhard L. Müller, prefetto della congregazione per la dottrina della fede, uno scontro che ha finito per rinsaldare ancor di più il sodalizio tra il teologo argentino e Bergoglio:

 “Eretico”. Il verdetto del cardinale Müller sul primo consigliere del papa

 

Fonte: Settimo Cielo