Giù le mani da Mendel!

Mentre per Darwin, l’autore della teoria più contestata della storia della scienza, si moltiplicano le celebrazioni, per Gregorio Mendel, padre indiscusso della genetica, si propone l’eliminazione dai testi scolastici. Va detto senza mezzi termini: è una bieca manovra propagandistica la proposta avanzata su Scientific American di eliminare Mendel dai libri scolastici.

 

Il ragionamento è tanto semplice da permettere di mostrarne ancor più facilmente l’insensatezza. In poche parole si afferma che la genetica è talmente progredita dal tempo in cui il monaco  boemo condusse i propri esperimenti, che studiarne il lavoro è ormai inutile. Ecco infatti a quali conclusioni giunge Ricki Lewis l’autrice dell’articolo:

Ho prestato particolare attenzione alle tavole dei contenuti delle riviste di genetica perché, dal 1993, sono stata l’autrice di un libro di testo genetica umana. …

Ma quello che può cambiare nella prossima edizione del mio libro di testo non è cosa includere, ma ciò che, o meglio chi, da escludere: il “padre” della genetica – Gregor Mendel.

E di seguito ecco che la Lewis aggiunge le motivazioni:

Al giorno d’oggi in cui le persone possono ordinare test del DNA su Internet, alcuni hanno detto che i famosi esperimenti sulle piante di pisello pubblicati nel 1865 non sono più pertinenti, o addirittura interessanti. Altri hanno contestato il folklore di Mendel come il Galileo della genetica , l’eroe incompreso il cui lavoro instancabile nel suo giardino del monastero fu allora ignorato.

La proposta sarebbe dunque basata sulla necessità di sfrondare elementi ormai superati nello studio di una materia così complessa e lasciare le energie degli studenti per altre recenti scoperte. Come dire che non si dovrebbe più studiare la storia medievale perché sono successe così tante cose nell’ultimo secolo che è meglio lasciar perdere quelle molto lontane da noi. In questo parallelismo appare evidente come il principio ispiratore di proposte del genere sia quella rivisitazione della Storia che viene attuata per far accettare le ideologie del presente.

Il meccanismo è stato spiegato in modo esemplare nel romanzo 1984 di George Orwell, la cui lettura che si raccomanda a chi non l’abbia già fatto.

Ma per capire la reale assurdità di questa proposta si può ricorrere ad un espediente che ultimamente sembra applicabile a diverse situazioni: proviamo a sostituire il nome di Mendel con quello di Darwin:

Al giorno d’oggi non resta nulla della proposta iniziale di Darwin. Egli infatti sbagliava ipotizzando nella trasmissione dei caratteri acquisiti (mediante la pangenesi) l’origine dei cambiamenti, sbagliava ritenendo che la selezione potesse spostare illimitatamente le caratteristiche delle specie, si ispirò alla falsa teoria di Malthus, sbagliava ritenendo che l’evoluzione fosse un processo continuo e graduale, insomma non ne indovinò una, tanto che all’inizio del ’900 si parlò di “eclissi del darwinismo” e solo nel 1942 si giunse a riformulare la teoria che prese il nome di “sintesi moderna”.

Che senso ha dunque mostrarlo come l’eroe della teoria dell’evoluzione, il solitario scienziato che lavorando instancabilmente propose una teoria francamente piena di falle e decisamente sopravvalutata?

E invece no, per Darwin si moltiplicano le commemorazioni, per il bicentenario della nascita e 150° della pubblicazione dell’Origine delle specie si sono fatte celebrazioni mai tributate a nessun’altro, annualmente poi si celebra il suo compleanno con i “Darwin day“: perché per lui non valgono i ragionamenti fatti per Mendel?

Come detto all’inizio c’è qualcosa che veramente non torna in questa proposta, Mendel è stato il più grande biologo dell’800, la sua teoria sulla trasmissione dei caratteri ereditari ha dato inizio alla genetica, la “regina” delle discipline della biologia attuale, e contrariamente a quanto avvenuto per Darwin, i suoi studi furono così geniali e le sue conclusioni così esatte che mai furono messe in discussione, e adesso per questo gigante della scienza si vorrebbe una “damnatio memoriae“?

La “puzza”di manovra ideologica si sente da lontano, noi faremo tutto quanto in nostro potere per far sì che non abbia successo.

Mendel potrà essere la nostra barricata contro le ideologie scientiste e  i loro revisionismi orwelliani.
Enzo Pennetta

FonteCritica Scientifica