Il demonio può avere paura dell’uomo? – Risponde Don Gabriele Amorth

Don Gabriele, secondo lei il demonio può avere paura dell’uomo?

E’ una domanda a cui risponderei nel modo seguente. La Lettera di Giacomo dice testualmente (4,7): “Sottomettetevi dunque a Dio; resistete al diavolo, ed egli fuggirà lontano da voi”.

Come ho già avuto occasione di dire più volte sulle pagine di Credere, il demonio gira alla larga da chi ha fede, da chi frequenta i sacramenti, da chi desidera vivere sanamente.

Questo succede a tutti gli uomini. Se ci pensiamo un po’, non ci vengono forse in mente periodi della nostra esistenza in cui abbiamo intensificato la vita interiore e ci siamo sentiti più forti nel resistere alle tentazioni al peccato?

D’altro canto occorre non cadere mai in superbia e ricordare che il demonio non cessa mai di tentarci, se non – dico spesso scherzando quando confesso qualcuno – cinque minuti dopo essere morti.

Per esperienza dico che, nel caso di possessione o di altro male di una persona che si impegna in un percorso di fede, se il diavolo rimane, lo fa, almeno fino alla totale liberazione, malvolentieri perché “costretto” temporaneamente dalla potenza di un maleficio.

Esso preferisce “risiedere” in chi non ha fede e non crede nella potenza della sua Parola: a costoro esso reca solitamente più disturbi, perché è più libero di agire.

Satana teme i figli di Dio, quelli che vivono la loro vita conformandosi a Gesù (cfr. Galati 2,20), il Figlio benedetto dal Padre. Sa di essere più forte e intelligente di noi, di tutti gli uomini, ma sa molto bene anche che non siamo soli nella lotta contro di lui.

Basti un solo esempio, che cito spesso. Don Bosco, uno dei più grandi santi del XIX secolo, verso il tramonto della sua vita liberò dalla possessione una ragazza non appena questa lo vide entrare in cappella vestito con i paramenti sacri per celebrare la Messa.

Ecco, in una parola il diavolo ha orrore dei santi e della nostra santità.
 

Possono essere utili nel cammino di liberazione le preghiere di rinuncia a Satana?

Certamente. E’ importante rinunciare a Satana e alle sue opere ma anche ripetere spesso la formula del “Credo”, che recitiamo a Messa nelle domeniche e nelle solennità.

Ce lo dice anche la nostra liturgia: la rinuncia a Satana e l’espressione della nostra fede è prevista nel rito del Battesimo, prima di procedere al Battesimo vero e proprio.

Anche qui l’esperienza mi dice che queste due preghiere congiunte (rinuncia e “Credo”, ndr) sono utili a chi ha frequentato maghi, sette sataniche, cartomanti, medium o ha partecipato a sedute spiritiche contraendo un male malefico: serve a spezzare ogni legame con il Maligno.

intervista di Stefano Stimamiglio

 

Fonte: Aleteia