Il messaggio per la pace del Papa è violento, aggressivo e alimenta l’odio contro i gay?

Paura, era il primo sentimento che Benedetto XVI, appena eletto, aveva provato. Il suo animo si rivolgeva a Giovanni Paolo II per trarne coraggio “Mi sembra di sentire la sua mano forte che stringe la mia; mi sembra di vedere i suoi occhi sorridenti e di ascoltare le sue parole, rivolte in questo momento particolarmente a me: Non avere paura!”.  

 

Ora le parole della prima omelia di chi lo aveva preceduto gli sembravano rivolte proprio a lui: “Non abbiate paura” aveva detto.  E questo turbamento misto ad emozione quel 20 aprile 2005, nella Cappella Sistina, lo aveva umilmente manifestato  ai Cardinali elettori nel suo primo messaggio, che era rivolto a loro quale atto di gratitudine a Dio che gli affidava la Sua Chiesa.

Quel sentimento l’aveva esternato anche quattro giorni dopo nell’omelia durante la Messa di insediamento in Piazza S. Pietro e aveva chiesto a tutti: “Pregate per me, perché io non fugga, per paura, davanti ai lupi“.  Per sette volte in quella omelia aveva ripetuto la parola paura, sempre ripetendo le parole e i ragionamenti di Giovanni Paolo II. Ora sappiamo che aveva capito quali sfide lo aspettavano, quali paure lo avrebbero aggredito, quale sarebbe stata la croce che avrebbe dovuto portare.

Il giorno successivo Il Manifesto gli aveva appiccicato un’etichetta che orientasse gli animi laici contro di lui, uscendo a tutta pagina con una sua foto e la dicitura  “Il pastore tedesco”. Che fosse invece un uomo mitissimo e un po’ timido, dedito allo studio della teologia  invece che all’attivismo protagonistico di certi alti prelati molto presenzialiasti, che le sue risposte, anche di fronte alle domande più provocatorie, fossero sempre equilibrate e pacificanti, non interessava a coloro che in lui dovevano indicare ai loro simili il nemico da combattere.

Troppo diverso dal fascino, anche fisico, di Giovanni Paolo II, dai suoi 58 anni portati da uomo sportivo, dalla sua forza  vitale che invano una mano aveva tentato di abbattere: molti cattolici superficialmente non lo hanno trovato simpatico. Ma questo semplicemente perché non lo ascoltano come non ascoltavano quello che diceva il suo predecessore. Invece chi ha avuto modo di assistere alle sue celebrazioni si è dovuto ricredere, perché la sua bontà e la sua dolcezza affascinano chiunque lo osservi con un po’ di attenzione.

Ma se quelli, da superficiali in buona fede, non lo capiscono perché non leggono i suoi libri e non ascoltano le sue catechesi, chi lo sta attaccando sistematicamente da quando è stato eletto, stravolgendo le sue parole e fingendo di non aver capito quello che è chiarissimo, è in perfetta malafede.

Non siamo né teologi nè vaticanisti, siamo solo dei cattolici praticanti e non possiamo tollerare che un messaggio scritto in perfetto italiano, attuativo dell’insegnamento di Cristo e perfettamente conforme alle Sacre Scritture venga definito violento, aggressivo e istigatore di odio.

Anche questo sito, per aver riportato  i risultati della ricerca del sociologo Mark Regnerus sui figli dei gay, è stato attaccato, insieme ad altri siti europei,  da una potentissima lobby statunitense con l’accusa di essere uno strumento della Chiesa Cattolica per istigare alla violenza e all’odio contro gli omosessuali.  Ora con il Santo Padre siamo in buonissima compagnia. Ma non intendiamo cadere nella trappola delle polemiche e delle accuse, perché non riteniamo sia questo il modo per difenderlo dai lupi.

Lo vogliamo difendere con le parole della S. Scrittura, con quelle di S. Paolo, decapitato per aver proclamato la verità di Cristo, anche dal cui sangue è sorta la Chiesa cattolica:

…essi sono dunque inescusabili, perché, pur conoscendo Dio, non gli hanno dato gloria né gli hanno reso grazie come a Dio, ma hanno vaneggiato nei loro ragionamenti e si è ottenebrata la loro mente ottusa. Mentre si dichiaravano sapienti, sono diventati stolti e hanno cambiato la gloria dell’incorruttibile Dio con l’immagine e la figura dell’uomo corruttibile, di uccelli, di quadrupedi e di rettili.

Perciò Dio li ha abbandonati all’impurità secondo i desideri del loro cuore, sì da disonorare fra di loro i propri corpi, poiché essi hanno cambiato la verità di Dio con la menzogna e hanno venerato e adorato la creatura al posto del creatore, che è benedetto nei secoli. Amen.

Per questo Dio li ha abbandonati a passioni infami; le loro donne hanno cambiato i rapporti naturali in rapporti contro natura.

Egualmente anche gli uomini, lasciando il rapporto naturale con la donna, si sono accesi di passione gli uni per gli altri, commettendo atti ignominiosi uomini con uomini, ricevendo così in se stessi la punizione che s’addiceva al loro traviamento.

E poiché hanno disprezzato la conoscenza di Dio, Dio li ha abbandonati in balìa d’una intelligenza depravata, sicché commettono ciò che è indegno, colmi come sono di ogni sorta di ingiustizia, di malvagità, di cupidigia, di malizia; pieni d’invidia, di omicidio, di rivalità, di frodi, di malignità; diffamatori, maldicenti, nemici di Dio, oltraggiosi, superbi, fanfaroni, ingegnosi nel male, ribelli ai genitori, insensati, sleali, senza cuore, senza misericordia.

E pur conoscendo il giudizio di Dio, che cioè gli autori di tali cose meritano la morte, non solo continuano a farle, ma anche approvano chi le fa. (Rom 1, 21 – 32)

Non illudetevi: né immorali, né idolàtri, né adùlteri, né effeminati, né sodomiti, né ladri, né avari, né ubriaconi, né maldicenti, né rapaci erediteranno il regno di Dio. (1 Cor 6, 9 – 10)

E’ stato violento, aggressivo e istigatore di odio Benedetto XVI nel suo Messaggio per la pace?

 

Redazione La Madre della Chiesa