India – I cristiani: no alla nuova legge anti-conversione in Madhya Pradesh

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Bhopal (Agenzia Fides) – I cristiani dello stato del Madhya Pradesh (India centrale) si oppongono con forza a un provvedimento che inasprisce le misure già esistenti sul divieto di conversione. Il nuovo testo di legge è stato approvato dall’esecutivo guidato dal partito nazionalista indù “Bharatiya Janata Party”.  In Madhya Pradesh è già in vigore dal 1968 il “Religious Freedom Act” dal 1968 che regolamenta la conversione da una religione all’altra. La nuova legge prevede che la persona che intenda cambiare religione debba informare il magistrato distrettuale della sua decisione. 

Il nuovo dettato, inoltre, obbliga i sacerdoti che presiedono una “cerimonia di conversione” (ovvero un battesimo) a informare un mese prima il governo dello Stato sul giorno esatto, luogo e ora in cui la conversione avrà luogo, prevedendo pene se questo non accade.

Segue un’indagine amministrativa della polizia, per accertare se vi sono coercizioni. I cristiani temono che questo si tradurrà in nuove violenze contro i ministri di culto.

“La normativa sembra lasciare molti cittadini con la falsa impressione che la conversione sia illegale in India e questa idea è portata avanti dai gruppi estremisti che propugnano l’ideologia dell’Hindutva (“induità”) con ferocia religiosa”, spiega in una nota inviata a Fides il “Consiglio globale dei cristiani indiani” (Gcic), che riunisce cristiani indiani di diverse confessioni.

“Tale decisione frettolosa è parte di un piano che intende creare un clima di sospetto e di odio nei confronti della comunità cristiana, in vista delle elezioni parlamentari del 2014”, denuncia il Gcic.

Norme come questa, prosegue la nota inviata a Fides,  “hanno un impatto sociale negativo sui cristiani, presentati come persone che hanno lo scopo di fare proseliti. In tal modo si sminuisce la preziosa opera sociale svolta dai cristiani per i bisognosi e gli emarginati”.

Leggi anti-conversione sono attualmente in vigore in sei dei 28 Stati e in sette territori dell’Unione. Le leggi, sulla carta, cercano di frenare le conversioni religiose operate con la forza, l’inganno o lusinghe.

Secondo il “Consiglio globale dei cristiani indiani”, in realtà, le leggi ostacolano la conversione in generale e sono strumentalizzate dai gruppi nazionalisti indù per colpire le minoranze religiose. (PA) (Agenzia Fides 9/7/2013)