« Libro sul celibato, il gran pasticcio di don Georg » di Riccardo Cascioli

Cominciamo dai fatti certi. Il libro “Dal profondo del cuore”, di cui Le Figaro ha anticipato alcune pagine provocando un grande clamore, è stato veramente condiviso da Benedetto XVI e dal cardinale Robert Sarah. L’opera è composta da due saggi sul sacerdozio, con un focus particolare sul celibato, scritti rispettivamente da Benedetto XVI e dal cardinale Sarah. Poi ci sono una introduzione e una conclusione firmate da entrambi: queste sono state scritte dal cardinale Sarah ma viste e approvate da Ratzinger. E il “visto, si stampi” è arrivato direttamente dal segretario personale di Benedetto XVI, monsignor Georg Gänswein.

Da dove nasce allora tutto il caos di queste ore e il dietrofront di Gänswein? All’ANSA, il segretario di Ratzinger ha dichiarato: «Il Papa emerito sapeva che il cardinale stava preparando un libro e aveva inviato un suo testo sul sacerdozio autorizzandolo a farne l’uso che voleva. Ma non aveva approvato alcun progetto per un libro a doppia firma né aveva visto e autorizzato la copertina». In realtà gli editori sono in grado di dimostrare che monsignor Gänswein mente: egli sapeva benissimo che il libro sarebbe uscito con la doppia firma, e aveva dato l’ok benché fosse stato reso consapevole dell’enorme impatto che la pubblicazione avrebbe avuto. Inoltre dalla serata di lunedì 13 gennaio, non appena si sono diffuse notizie riguardo a una disputa sulle firme, il cardinale Sarah – parlando di «diffamazioni di una gravità eccezionale» – ha diffuso sui social le lettere scrittegli da Benedetto XVI in cui appare chiara la consapevolezza del papa emerito rispetto al progetto del libro.

E ancora, l’introduzione corrisponde a quella mezza pagina preparata dal cardinale Sarah che è oggetto della lettera inviata da Ratzinger il 25 novembre: «Cara Eminenza, di tutto il cuore vorrei dire Grazie per il testo aggiunto al mio contributo e per tutta l’elaborazione che Lei ha fatto. Mi ha toccato profondamente come Lei ha capito le mie ultime intenzioni: Avevo scritto in realtà 7 pagine di chiarimento metodologico del mio testo e sono realmente felice per dire che Lei ha saputo dire l’essenziale in una mezza pagina. Non vedo quindi la necessità di trasmetterLe le 7 pagine, dato che Lei ha espresso in una mezza pagina l’essenziale. Da parte mia il testo può essere pubblicato nella forma da Lei prevista».

Nella mattinata del 14 gennaio, il cardinale Sarah con un comunicato ufficiale ricostruisce ancora tutto l’iter che ha portato alla pubblicazione del libro: dal 5 settembre scorso, quando si è recato da Benedetto XVI a Mater Ecclesiae chiedendogli un «testo sul sacerdozio cattolico, con particolare attenzione riguardo al celibato», fino al 3 dicembre quando in un’analoga visita ha spiegato a Benedetto XVI che «il nostro libro sarebbe stato stampato durante le vacanze di Natale e che sarebbe apparso mercoledì 15 gennaio». In mezzo le date che hanno segnato i diversi passaggi, in gran parte già documentati con le lettere diffuse il 13 sera. Nella conclusione del comunicato il cardinale Sarah parla di «polemica abietta»: «Perdono sinceramente tutti coloro che mi calunniano o che vogliono oppormi a papa Francesco. Il mio attaccamento a Benedetto XVI rimane intatto e la mia obbedienza filiale a papa Francesco assoluta».

Il tema è allora sul perché monsignor Gänswein, a nome di Benedetto XVI, abbia voltato clamorosamente la faccia con il doppio, drammatico, risultato di aver messo in grave difficoltà il cardinale Sarah e aver distolto l’attenzione dai contenuti del libro che restano confermati e dirompenti. Peraltro le affermazioni sul celibato teologicamente più rilevanti, che negano assolutamente la possibilità di eccezioni motivate da esigenze sociali, si trovano proprio nel saggio di Ratzinger.

Di certo, la pubblicazione delle anticipazioni del libro ha provocato un terremoto in Vaticano: una vera e propria bomba mentre si attende l’esortazione post-sinodale con cui ci si aspetta che papa Francesco apra alle richieste contenute nelle conclusioni, proprio riguardo alle eccezioni al celibato ecclesiastico. Le reazioni dei “guardiani della rivoluzione” infatti non si sono fatte attendere: se da una parte il grande capo della comunicazione vaticana, Andrea Tornielli, scriveva su Vatican News un articolo “normalizzatore” che cercava di conciliare la posizione espressa da Ratzinger con quella di papa Francesco, dall’altra scatenava i “suoi” uomini con il duplice scopo di tappare la bocca al papa emerito e infangare il cardinale Sarah, che avrebbe circuito un papa emerito descritto come un povero vecchio rimbambito. Significativo al riguardo che il “delfino” di Tornielli, Domenico Agasso jr, abbia firmato il 14 gennaio l’articolo di apertura de La Stampa, dal titolo inequivocabile “Vaticano, il nodo del Papa emerito”. Sommario: “Cresce la richiesta di un testo che preveda limiti all’esercizio del magistero del pontefice dimissionario”. Chiaro no?

Si può immaginare che tipo di pressioni siano state esercitate su Benedetto XVI e monsignor Gänswein che, tra l’altro, è prefetto della Casa Pontificia, quindi in una posizione delicata tra Ratzinger e papa Francesco. Vista la violenza degli attacchi pubblici, possiamo facilmente intuire cosa sia accaduto in privato. Ciò non giustifica le giravolte di monsignor Gänswein, ma forse si può capire che, di fronte alle minacce e alle falsità messe in giro, abbia inteso proteggere Benedetto XVI. Il problema è che però otterrà il risultato opposto: separando il papa emerito dal cardinale Sarah ha reso solo più facile il lavoro ai loro nemici per eliminarli. E nello stesso tempo ha depotenziato il contributo che i saggi di Benedetto e Sarah intendono dare al dibattito sul celibato ecclesiastico, per fermare l’attacco all’identità della Chiesa. Ha scritto il cardinale Sarah su twitter: «Considerando le controversie che ha provocato la pubblicazione del libro “Dal profondo del nostro cuore”, si decide che l’autore del libro sarà per le pubblicazioni future: il card. Sarah, con il contributo di Benedetto XVI. Tuttavia il testo completo rimane assolutamente invariato».

***AGGIORNAMENTO ORE 19*** 
L’editore americano del libro di Sarah e Ratzinger in serata ha chiarito con un comunicato che la pubbliazione è da ritenersi a doppia firma: “Ignatius Press ha pubblicato il testo che abbiamo ricevuto dall’editore francese Fayard – si legge sul sito –. Fayard è l’editore con cui abbiamo collaborato ad altri tre titoli del cardinale Sarah. Il testo che abbiamo ricevuto indica che i due autori sono Benedetto XVI e il cardinale Sarah. Quel testo indica anche che Benedetto XVI ha co-firmato un’introduzione e una conclusione con il cardinale Sarah, così come il suo capitolo sul sacerdozio, in cui descrive come i suoi scambi con il cardinale Sarah gli abbiano dato la forza di completare ciò che sarebbe rimasto incompiuto.

L’editore statunitense fa riferimento anche alla corrispondenza di Benedetto XVI e alla dichiarazione del cardinale Sarah: «I due hanno collaborato a questo libro per diversi mesi, nessuno dei saggi è apparso altrove. Si tratta – ha proseguito – di un’opera comune definita dal Chicago Manual of Style è un’opera preparata da due o più autori con l’intenzione di fondere il loro contributo in parti inseparabili o interdipendenti di un insieme unitario”. Ed è in virtù di questo che Ignatius Press considera “questa una pubblicazione scritta di fatto da due co-autori”, e come tale uscirà in libreria con entrambe le firme. Anche quella di Benedetto XVI.

Sempre in serata su Le Figaro si è appreso che l’edizione italiana e le seguenti, come la seconda uscita dell’edizione francese, dovranno indicare per l’introduzione e la conclusione «redatto dal cardinal Sarah, letto ed approvato dal papa Benedetto XVI». Questa precisazione sarebbe stata decisa di comune accordo dal segretario di Benedetto XVI e dal cardinal Sarah, il quale l’ha twittata sul suo account.

 

La Nuova Bussola Quotidiana