Ma riusciranno i cattolici a fare «rete»? – di Don Gabriele Mangiarotti

C’è stato un momento in cui la presenza dei cattolici nella rete è parsa incidente e costruttiva. Di fronte al referendum sulla legge 40 (sulla procreazione assistita, ndr) tutti i più importanti mezzi di comunicazione si erano espressi a favore. Sembrava fatto. La mobilitazione dei semplici, delle parrocchie, di internet ha ottenuto un risultato inimmaginabile. Che poi – puntualmente – è stato smontato da coloro che più che al popolo tengono alla propria ideologia.

 

Questo fatto chiede una serie di riflessioni, incentrate sul ruolo dei media nella vita dell’uomo e della società.

Personalmente ritengo che sia compito imprescindibile dei cattolici (e con loro di tutti gli «uomini di buona volontà») agire non in ordine sparso, ma seguendo il consiglio del Signore, che invitava all’unità.

 

Prendete l’ultimo caso accaduto. Lo riporto dal sito del Corriere della Sera:

Pannella «sbrocca» a La Zanzara e spacca lo studio radiofonico – La frase che innesca il pandemonio è questa: «Emma Bonino da 15 anni gode di una popolarità plebiscitaria». Al che il conduttore ribatte: «Beh, plebiscitaria… avete preso lo 0,3% alle elezioni. Era il 1999». Marco Pannella però non ci sta. E spacca tutto, letteralmente. La furia del leader radicale esplode nello studio radiofonico de «La Zanzara», giovedì sera. Giuseppe Cruciani, il conduttore, ha invitato Pannella. Che «sbrocca» dopo l’interruzione: «Ma che c…zo, me ne vado adesso», reagisce il radicale che fa la recita di andarsene mentre Cruciani manda ancora la conversazione tra la finta Margherita Hack e Valerio Onida uscita nel pomeriggio. […] Pannella non apprezza: «Non me ne frega un c…, non me ne frega», biascica. E poi si infuria. Da quanto si evince ascoltando la registrazione della trasmissione, Pannella usa le maniere «forti» per protestare: si sente il rumore di oggetti che cadono, microfoni colpiti e il conduttore, Cruciani, che protesta, per la verità, almeno all’inizio, reagendo anche con qualche risata di fronte alla rabbia dell’anziano leader radicale. Poi però anche Cruciani si arrabbia e minaccia Pannella: «Mi hai ferito alla mano, hai distrutto tutto lo studio… Telefono agli avvocati!»”.

 

Pannella vuole la Bonino al Quirinale. All’obiezione sulla sua scarsa incidenza (lo 0,3 % di consenso «popolare»), che smaschera la pretesa radicale – comune a troppi in Italia, e non solo: basta pensare alla Europa e alle sue istituzioni «cooptate» – esplode la violenza (e non dimentichiamoci che anche lo stesso Grillo l’ha preannunciata).

 

Il volto dei radicali è svelato. Non è la prima volta, per la verità, ma sembra che abbiamo tutti la memoria corta. Ricordo infatti che nel libro che presenteremo il 16 aprile a Roma, «Emma Bonino, dagli aborti al Quirinale?», è riportata letteralmente una BESTEMMIA che la signora ha proferito in pubblico, rendendo evidente il volto «demoniaco» del potere, che non accetta di essere messo in discussione.

Di fronte a tutto questo bisogna che – nella libertà e varietà dei siti – tutti noi sappiamo metterci insieme, facendo «rete»: quella rete dei «liberi e forti» che può arginare la pretesa del male e della menzogna.

Le modalità sono infinite: rilanciare gli articoli buoni, usare Twitter e Facebook per fare conoscere ciò che è più interessante (superando la paura di «perdere utenti» se li si rimanda ad altri siti), creare occasioni di incontro, facendo cassa di risonanza alle iniziative buone (anche quelle che non abbiamo ideato noi).

Insomma, nella unità sta la nostra forza! Basta solo esserne consapevoli e rischiare. Non è in gioco la sopravvivenza dei siti, ma il bene comune e la libertà degli uomini.

 

Fonte: Cultura Cattolica