Medjugorie, così la decisione sulle apparizioni – di Lorenzo Bertocchi

Medjugorje_chiesaNella consueta conferenza stampa che il Papa concede nel ritorno dai suoi viaggi apostolici, una giornalista ha rivolto a Francesco una domanda sulle presunte apparizioni mariane a Medjugorie. La risposta che il Papa ha dato nel volo di rientro da Sarajevo ha rivelato quello che molti si aspettano da tempo, vale a dire un pronunciamento dell’autorità vaticana sul complesso fenomeno che dal 1981 attraversa non solo la chiesa di Bosnia, ma tutta la Chiesa universale.

Nel 2010 Benedetto XVI aveva istituito una commissione, presieduta dal cardinale Camillo Ruini, per studiare e comprendere il fenomeno. Sembra che il periodo preso in considerazione dal gruppo di lavoro riguardi soprattutto i primi tempi delle presunte apparizioni mariane in terra balcanica.

La commissione ha «fatto un bel lavoro», dice Francesco, e «stiamo per prendere delle decisioni e poi saranno comunicate. Per il momento si danno soltanto alcuni orientamenti ai vescovi».

Il lavoro istruttorio condotto dalla commissione Ruini si è concluso all’inizio del 2014, quando un dossier riservatissimo fu consegnato al Papa e quindi inviato all’ex Sant’Ufficio per una ulteriore valutazione. Dalle indiscrezioni pare che non siano state trovate prove di raggiri o truffe, ma i dubbi sulla natura del fenomeno Medjugorie emergono tra i molti verbali che fanno parte del corposo dossier.

Dalle parole del Papa sembra che anche la congregazione presieduta dal cardinale Muller abbia concluso l’analisi del dossier, e quindi siamo al punto di un possibile pronunciamento che, ovviamente, chiama in causa il Pontefice stesso.

Nei mesi scorsi il cardinale Muller si era espresso con una raccomandazione ai vescovi statunitensi invitandoli a diffidare i fedeli dalla partecipazione a «riunioni, conferenze o pubbliche celebrazioni» in cui venisse data per certa la credibilità delle apparizioni di Medjugorie.

Un pronunciamento che aveva fatto felice sopratutto il partito dei contrari e degli scettici, i quali richiamano spesso anche un passaggio del Papa in un’omelia a Santa Marta.

Nel novembre 2013 il Papa disse che la Madonna non può essere considerata «come un capo-ufficio della Posta, per inviare messaggi tutti i giorni». Inutile dire che in tanti pensarono subito a Medjugorie, dove alcuni veggenti dicono di ricevere ancora l’apparizione quotidiana.

É di ieri la notizia del no Vaticano a un incontro con la veggente Vicka in quel di Sestola sull’Appennino modenese. L’anno scorso il tutto si era svolto con la partecipazione di ben 5000 fedeli, ora, invece, salta tutto. Il decreto è stato inviato alla diocesi di Modena nel febbraio scorso e porta, appunto, la firma del cardinale Muller. Lo scontento dei fedeli è fortissimo.

In un certo senso, con questa indicazione, la Congregazione della dottrina della fede sembra però confermare quanto aveva comunicato nel 2013 ai vescovi americani.

Da un certo punto di vista questi indizi, sommati alla nota dichiarazione della Chiesa jugoslava del 1991, lasciano pensare che comunque la prossima decisione annunciata dal Papa non potrà che essere di estrema prudenza e cautela. Difficilmente ci sarà una parola definitiva, anche perché le presunte apparizioni non sono ancora concluse.

Sull’altro piatto della bilancia ci sono tutti gli altri frutti nati intorno alla parrocchia di S. Giacomo di Medjugorie, ossia preghiera, penitenza e conversione.

Questi, ovviamente, non possono essere buttati a mare con troppa facilità. Un elemento fondamentale del prossimo pronunciamento vaticano potrebbe proprio riguardare un cambio di passo radicale nella cura pastorale delle migliaia di pellegrini che giungono a Medjugorie. In che modo è difficile dirlo.

Questo cambio di passo potrebbe essere motivato anche dalla difficoltà di discernere un fenomeno veramente imponente nella sua durata temporale.

Come sappiamo la Commissione si è dedicata sopratutto ai primi tempi delle presunte apparizioni che, secondo quanto dicono i veggenti, durano da oltre 30 anni. Si potrebbe supporre quindi che i dubbi sulla natura del fenomeno possano riguardare le apparizioni in sé, oppure solo un periodo, oppure alcuni veggenti e non tutti.

Vista la situazione è verosimile che non dovremo aspettarci una decisione definitiva su Medjugorie, mentre con ogni probabilità si andrà verso un radicale ripensamento della cura pastorale dei fedeli “medjugoriani”.

Ci sono ipotesi che parlano della possibile erezione della parrocchia a santuario, affidandone la cura a un rettore proveniente dall’esterno. Una cosa è certa: la Chiesa dovrà fare di tutto per custodire i frutti sorti con le presunte apparizioni mariane di Medjugorie, evitando però confusioni e incomprensioni di grave portata.

 

articolo pubblicato su La Nuova Bussola Quotidiana