Mons. Nunzio Galantino non fa politica, ma scende in campo: per Renzi – di Antonio Righi

GalantinoNel giorno in cui Massimo Gandolfini annuncia la nascita dei Comitati per il No, Avvenire, house organ di mons. Nunzio Galantino, scende in campo, platealmente, con una lunghissima e prona intervista a Matteo Renzi. Mai Avvenire si era schierato così chiaramente (vedi la scelta del titolo: Renzi viene presentato come un alfiere della famiglia e dei poveri immigrati, e la domanda Qual è il vero messaggio che deve arrivare al Paese sul referendum?), come oggi.

Nunzio ha sempre detto che, a differenza di Ruini, non si occupa di politica. Dimostra invece,

ogni giorno di più, di occuparsene, eccome. E in ben altro modo: Ruini guardava alle scelte politiche fondamentali, senza prendere posizioni partigiane e partitiche. Galantino ha fatto, da subito, una scelta di campo inequivocabile: il Pd, cioè un partito.

Se serve, è pronto ad andare a cena con Monica Cirinnà; a lottare come un leone contro il Family day; a sponsorizzare, tramite il giornale della Cei, Matteo Renzi, l’uomo del divorzio breve, della legge sulle unioni civili, delle leggi per stravolgere la Costituzione.

Poichè anche la Civiltà cattolica dei gesuiti, dopo aver taciuto sulla legge Cirinnà, ha preso posizione a favore delle riforme costituzionali renziane,  accade oggi che “la chiesa che non fa politica“, faccia politica su ciò che non le spetta e non le compete (vedi riforme costituzionali), e taccia di fronte alla distruzione del diritto naturale, di cui è custode.

Mentre, come politici ideali, si indicano Napolitano, Bonino e Pannella.

Quando il clero tradisce, è più che mai necessario che i laici tengano duro.

E’ ciò che faremo, perchè, come scriveva il beato cardinal Newman, molte volte nella storia sono stati i cattolici laici a salvare la Chiesa dai suoi ecclesiastici.

 

Fonte: Libertà e Persona

Articolo di Avvenire