Monti attacca: non serve una nuova manovra

Berlusconi sbaglia, il pericolo comunista nel Pd non esiste; ma è vero che il partito di Pier Luigi Bersani, così come quello del Cavaliere, non possono riformare davvero il Paese perché frenati dalle ali estreme, come Lega e l’organismo di Nichi Vendola, Sel. «Ho una profonda sfiducia nella capacità della coalizione guidata da Berlusconi e della coalizione di Bersani di governare l’Italia», conferma Mario Monti martedì sera intervenendo a Ballarò.

Parole dure con le quali il professore rimette al centro la sua lista bocciando allo stesso modo sia il centrosinistra che il centrodestra.

«DISASTRO» –  Anche se per Berlusconi riserva la bordata più velenosa: «se Berlusconi vince tanto di cappello, ma il disastro sarà per noi italiani…». Il Cavaliere inoltre viene bollato come un «provinciale» poco ascoltato all’estero.  Mario Monti demolisce anche l’alleanza fra Bersani e Vendola, ammonendo sui rischi che il Paese continua a correre sul fronte economico. Anche se ha assicurato che non ci sarà bisogno di una manovra correttiva. «Non credo che forze politiche così condizionate dalle estreme possano fare politiche più radicalmente innovative», attacca il leader di Scelta Civica, intervistato in mattinata da Barbara Palombelli, negli studi di Radio Due.

«COMUNISTI» – Il Pd non porta il paventato «pericolo comunista» in Italia, aveva detto, e in questo senso, «Silvio Berlusconi sbaglia».  Così .  «Il Pd  – ha  osservato il Professore – ha una storia comunista dalla quale si è andato lentamente affrancando e, anche se non subito, ha appoggiato la Ue».  Il problema, casomai, è la vicinanza a Sel «che non permette le politiche innovative» di cui l’Italia avrebbe bisogno.

PER CHI HO VOTATO – «Spesso ho votato per quelle forze che avrebbero potuto portare in Italia vento di liberalismo, come Repubblicani e Liberali, forze che tuttavia hanno spesso dato poco in termini di realizzazioni. C’erano grandi personalità come La Malfa, Spadolini, Visentini, Malagodi», ha detto Monti. «Ho avuto molto simpatia per Prodi, con cui ho lavorato molto bene a Bruxelles. Ma io – ha aggiunto – ho sempre espresso le mie idee in articoli e pubblicazioni, e quelle mie idee segnano il mio schieramento e con continuità».

AMICI GIUDICANTI – Una battuta è stata anche dedicata a Eugenio Scalfari e a Massimo D’Alema: sono «personalità che stimo e mi sono amiche, ma «la stima non mi porta a considerarli minimamente in grado di valutare la mia moralità».

Fonte: Corriere della sera