Sir: “Berlusconi? Si deve battere nelle urne”

Il Servizio Informazione Religiosa (agenzia stampa promossa dalla Cei) non commenta la sentenza della Cassazione che ha confermato la condanna a Silvio Berlusconi, ma ricorda significativamente che l’ex premier andrebbe combattuto e battuto «politicamente», cioè come se fosse «immortale» riguardo al capitolo dei processi, e «attrezzarsi a batterlo con l’unica arma lecita in democrazia: il voto». 

«Averne tutti profonda consapevolezza, al di là dei giudizi morali e politici che ciascuno di noi ha il diritto di coltivare, ci renderebbe forse tutti un po’ più liberi», scrive il direttore Domenico Delle Foglie, che ricorda due `certezze´: «Berlusconi è oggi, a tutti gli effetti, un pregiudicato» ma come leader politico «resta al centro della scena politica italiana».

«Consegnata la verità giudiziaria agli archivi» infatti «il teorema dell’eliminazione di Berlusconi e del berlusconismo per via giudiziaria, è stato contraddetto un istante dopo la sentenza con la richiesta «al `pregiudicato´ Berlusconi di suggerire al `politico´ Berlusconi di essere `responsabile´». «Cioè – conclude il Sir – chiedono all«immorale’ condannato di essere politicamente `virtuoso´: difficile dire se si tratti di superficialità, di doppiezza o di semplice ingenuità”.

Sulla condanna dell’ex presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, spiega è interevenuto anche l’Osservatore Romano .«Solo il sangue freddo e la saggezza costituzionale di alcune figure di  rilievo delle istituzioni – osserva il giornale – hanno consentito che,  nonostante tutto, l’equilibrio democratico, sottoposto in alcuni momenti a  fortissime tensioni, fosse mantenuto. E così da molte parti ci si augura che  accada anche ora».

«Se le istituzioni democratiche, grazie ai meccanismi previsti dai  padri costituenti – continua l’Osservatore -, hanno retto all’urto di situazioni  politiche oggettivamente anomale, l’Italia ha pagato in questi anni, sotto  l’aspetto dell’etica e della cultura giuridica, un alto prezzo. Fra le macerie  lasciate sul campo figurano, da una parte, un concetto della legalità offuscato  nella coscienza e nei comportamenti di molti italiani, e dall’altra una  soggettivizzazione politica della giustizia dagli esiti nocivi».

Il quotidiano della Santa Sede ricorda quindi l’ «autorevole  richiamo» del presidente della Repubblica alla «fiducia» e al «rispetto verso la  magistratura» e «all’esame, in Parlamento, dei problemi relativi  all’amministrazione della giustizia».

«Napolitano – commenta l’Osservatore – invita il centrodestra a non  lasciarsi andare ad atteggiamenti distruttivi e il centrosinistra a non calcare  la mano e a non utilizzare la sentenza della Cassazione come l’arma definitiva  per la sconfitta di Berlusconi». «In ogni caso – aggiunge – la dichiarazione del  presidente della Repubblica non può essere letta come presa di distanza  dall’operato della magistratura».

 

articolo della Redazione di Vatican Insider