Strappa la Bibbia durante un concerto: rocker di nuovo a processo

Ha strappato un’edizione della Bibbia in pubblico, durante un concerto, svoltosi nel 2007 in un club di Gdynia. Di più. In quell’occasione ha definito il testo sacro il “libro delle bugie”. Non pago, ha bollato anche la Chiesa Cattolica come “setta criminale”. Finora l’ha passata liscia, ma presto potrebbe non essere più così. Martedì scorso il Tribunale distrettuale di Danzica ha revocato la sentenza di assoluzione nei confronti del cantante polacco Adam “Nergal” Darski, di 35 anni, membro del gruppo death metal “Behemoth”.

La notizia è stata riferita dall’agenzia d’informazione tedesca “Kath.net”, che evidenzia come per l’uomo si prospetti d’esser chiamato a rispondere di nuovo dei propri comportamenti di fronte alla legge.

Nell’agosto del 2011 il Tribunale di Gdynia aveva assolto Darski, definendo il suo gesto una “forma d’arte” destinata oltre tutto ad un “pubblico esclusivo”, come se si fosse trovato in un circolo privato. Non dello stesso avviso il pubblico ministero ed un’associazione anti-sette, che hanno immediatamente presentato ricorso contro tale giudizio.

In ottobre la Corte Suprema polacca ha ritenuto che il rocker dovesse essere considerato colpevole, anche nell’improbabile e remota ipotesi che non fosse sua intenzione offendere specificamente la sensibilità religiosa dei fedeli cattolici, reato che in quel Paese può essere punito fino ad un massimo di 2 anni di reclusione. Il ricorso era dunque ammissibile e la macchina giudiziaria ha potuto riprendere il proprio corso sino all’attuale, incoraggiante revoca dell’assoluzione.

La giurisprudenza polacca presenta dei precedenti: esattamente un anno fa, nel gennaio 2012, una popstar, Doda, è stata condannata a 1.100 euro di multa dal Tribunale di Varsavia per un motivo analogo: in un’intervista rilasciata tre anni prima la cantante di 28 anni aveva definito l’autore della Sacra Bibbia, a suo avviso, un “ubriacone e divoratore di crauti”.

L’auspicio è che, anche questa volta, la Giustizia faccia il suo corso. Con coraggio. (M.F.)

Fonte: Corrispondenza Romana