Tenersi per mano o allargare le braccia durante il Padre Nostro?

Un lettore statunitense ha inviato la seguente domanda a padre Edward McNamara: Molti dicono che non dovremmo tenerci per mano quando si recita la Preghiera del Signore, perché non è una preghiera comunitaria, ma una preghiera al “Padre nostro”. Alcuni sacerdoti hanno spiegato che poiché la Santa Sede non ha specificamente affrontato il tema, allora siamo liberi di fare come meglio pare.

Si può recitare il Padre Nostro tenendosi per mano oppure no. Qual è il modo in cui la tradizione cattolica romana invita a recitare la preghiera del Signore durante la Messa? — T.P., Milford, Maine.

La risposta di padre Mcnamara è: E’ vero che non vi è alcuna prescrizione se tenersi le mani o no durante la recita del Padre Nostro. Finora, né la Santa Sede, né le Conferenze Episcopali, hanno indicato se tenersi le mani o no durante la preghiera del Padre Nostro.

Mentre non vi è alcuna difficoltà particolare se a tenersi le mani sono una coppia, una famiglia o un piccolo gruppo sorge il problema se si obbliga tutta l’assemblea a farlo.

Il processo per l’introduzione di ogni nuovo rito o gesto nella liturgia in modo stabile o addirittura in associazione è contemplata nel diritto liturgico. Perchè avvenga un cambiamento stabile è necessaria una maggioranza di due terzi dei voti nella Conferenza episcopale e il via libera della Santa Sede.

Quindi, se nessuna conferenza episcopale né la Santa Sede ha mai pensato di prescrivere eventuali posizioni delle mani per la recita del Padre Nostro, non è possibile a qualsiasi autorità minore imporre un gesto non richiesto dalla legge liturgica.

Mentre non ci sono indicazioni per quanto riguarda la posizione dei fedeli se tenersi le mani o no, ci sono indicazioni chiare per il sacerdote e tutti i concelebranti di pregare il Padre nostro con le braccia allargate: “Quindi il celebrante principale, a mani giunte, dice l’introduzione alla preghiera del Signore. Poi, con le braccia allargate, dice la stessa preghiera insieme con gli altri sacerdoti concelebranti, che pure pregano con le braccia allargate e con le persone”.

Si potrebbe sostenere che il gesto di tenersi per mano esprime l’unione famiglia della Chiesa. Ma cantare e recitare la preghiera del Padre Nostro esprime già all’unisono questo elemento.

L’atto di tenersi per mano sottolinea l’unità personale dal punto di vista umano e fisico ed è più impegnativo dell’atto spontaneo di piccoli gruppi. Il tenersi per mano è più difficile nel contesto di grandi raduni e alcune persone si sentono a disagio perchè lo subiscono come un’imposizione.

L’uso di questa pratica durante il Padre Nostro potrebbe distogliere e distrarre dal riferimento diretto a Dio, visto che la preghiera è di adorazione e di supplica. A questo proposito ai numeri 2777-2865 del Catechismo della Chiesa Cattolica, è spiegato che la pratica del tenersi per mano potrebbe favorire un senso più orizzontale e semplice.

Inoltre tenersi per mano durante il Padre Nostro tende ad anticipare e duplicare il segno della pace dal punto di vista simbolico e, di conseguenza ne riduce il valore.

Per tutti questi motivi, non si dovrebbe avere alcun scrupolo di non partecipare a questo gesto, se si è riluttanti. E’ sufficiente seguire i costumi universali della Chiesa, senza essere accusato di essere una causa di disarmonia.

Un caso diverso è la pratica in cui alcune persone, assumono la posizione Orantes cioè con le braccia allargate.

E’ il gesto che compie il sacerdote durante la recita del Padre Nostro.

In alcuni paesi, l’Italia, ad esempio, la Santa Sede ha accolto la richiesta dei vescovi per consentire a chiunque di adottare questa posizione durante il Padre Nostro. Di solito circa un terzo fino alla metà dei fedeli riuniti sceglie di farlo.

Nonostante le apparenze, questo gesto non è, a rigor di termini, un tentativo dei laici di usurpare le funzioni sacerdotali.

Il Padre Nostro è la preghiera di tutta l’assemblea e non una preghiera esclusiva dei sacerdoti. Pertanto, nel caso del Padre Nostro, la postura Orantes esprime la preghiera rivolta a Dio dai suoi figli.

Chiunque abbia domande che riguardano i temi liturgici può scrivere al seguente indirizzo: liturgia.zenit@zenit.org

[Traduzione dall’inglese a cura di Antonio Gaspari]

Fonte: Zenit