Vergognosa campagna radiofonica pro-profilattico

L’Anlaids Lazio Onlus ha ideato una campagna radiofonica che ha come obiettivo quello di diffondere, soprattutto tra i giovani, una maggiore consapevolezza sui temi legati al virus dell’Hiv: Personaggi delle fiabe come Pinocchio, Biancaneve, la Bella e la Bestia, il Gladiatore e la Principessa sul pisello, supereroi dei fumetti e personaggi del grande schermo, sono i protagonisti di tale campagna di prevenzione dell’Aids.

Tutti questi personaggi, rappresentati da attori, comici e doppiatori, hanno rapporti sessuali non protetti e a tutti loro la voce della coscienza, interpretata da Piero Chiambretti, ricorda di prendere precauzioni e di fare il test dell’Hiv. Gli spot radiofonici rimandano al gioco interattivo sulla prevenzione dal quale la campagna stessa prende il nome: giocoinforma.it.

Con la scusa di sensibilizzare i giovani sul tema dell’Aids tale disgustosa campagna mira evidentemente a favorire l’acquisto del profilattico, a tutto vantaggio delle case produttrici, e, soprattutto, a far passare come normale l’uso alquanto disinvolto della sessualità, sganciata da ogni norma morale. È infatti evidente come ai personaggi interpretati negli spot radiofonici venga rimproverato esclusivamente il mancato utilizzo del condom, mentre “gusti” e “attitudini sessuali” non sembrano costituire un problema, anzi.

È ormai dimostrato da numerose ricerche scientifiche e dalle statistiche relative al contagio dell’Aids nei diversi paesi europei ed extraeuropei che la forma più efficace di prevenzione non è il profilattico bensì il suo esatto contrario, ossia l’educazione ad una sessualità regolata e rispettosa della natura dell’uomo.

 

In più, è dimostrato come l’uso del preservativo non sia affatto un baluardo insormontabile contro il contagio bensì comporti un rischio di contrarre il virus che si aggira, mediamente, intorno al 30%. Una percentuale elevatissima se consideriamo le modalità di trasmissione del virus e la pressoché totale (nonché colpevole) disinformazione al riguardo: anziché garantire ai giovani la completezza delle informazioni (dunque della non affidabilità del profilattico) gli spacciatori di perversione e di morte tendono ad ingannarli trasmettendo loro una falsa sicurezza che li spinge ad intensificare i comportamenti a rischio e quindi ad esporsi al concreto rischio di contrarre la malattia virale.

Di tale campagna radiofonica risulta particolarmente odioso l’utilizzo di personaggi delle fiabe rappresentati come dei pervertiti: qui non è difficile scorgere la volontà di “sporcare” l’infanzia e di orientarla verso i nuovi dogmi della modernità pansessuale.

Alfredo De Matteo

 

articolo pubblicato su Corrispondenza Romana