Violenza contro gli uomini: quel 99% di denunce non fatte – di Giuliano Guzzo

Ebbene sì, esiste anche la violenza contro gli uomini. Spesso agita dalle stesse donne. A qualcuno sembrerà una ovvietà – non tutti gli uomini sono violenti, non tutte le donne sono ambasciatrici di pace – il punto è che nel dibattito odierno sembra che ne stiamo dimenticando, come se la violenza domestica fosse monopolio dei soli uomini.

In questo senso, possono sorprendere le parole della dottoressa Heike Hölling, co-autrice di uno studio [1] che, parole sue, mette in evidenza un fatto sorprendente: «Nelle famiglie tedesche le donne esercitano violenze fisiche e psichiche con violenza molto maggiore rispetto agli uomini».

Ma come, dirà qualcuno, non è possibile; ci deve essere un errore. Invece è una realtà che, anche se non nelle modalità emerse dallo studio tedesco – con le donne che sarebbero persino più violente degli uomini – è arcinota agli studiosi della materia. I quali sanno che il problema della violenza domestica sommersa, anche se può sembrare strano, riguarda più gli uomini che le donne dal momento che costoro sono meno propensi a denunciarla [2].

Pertanto, anche se è vero che, quando sono le donne a ricorrere alla violenza o ad uccidere, spesso lo fanno per legittima difesa [3], alla luce del fatto che, per immaginabili ragioni di vergogna, si stima che meno dell’1% dei casi di violenza domestica contro gli uomini sia denunciato [4], sarebbe il caso di avviare una riflessione.

Riflessione resa più necessaria dalla constatazione che, laddove la violenza domestica non è reciproca, è agita per la prima volta dagli uomini in una percentuale di poco superiore rispetto alle donne: nel 27% dei casi rispetto al 24% [5].

Riflettiamo dunque, possibilmente senza limitarci a registrare la cosiddetta gender symmetry, una sorta di cupo mal comune mezzo gaudio, e men che meno tacendo la diffusa e orribile violenza della quale gli uomini si rendono autori nei confronti delle donne. Riflettiamo perché la violenza in quanto tale è inammissibile: non ne esiste di “buona”, mai. Diciamo una banalità? Ma sicuro. Il problema è che i mass media e non pochi politici parlano come se i violenti, oggi, fossero solo gli uomini, e questa è una menzogna. Che è peggiore, nello specifico, della più insopportabile delle banalità.

 

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Note: [1] Cfr. AA.VV. DEGS-Studie 2013, Robert Koch-Institut; [2] Cfr. Rand M. R. – Strom K. (1997) Violence-related injuries treated in hospital emergency departments. «Bureau of Justice Statistics special report»: 1–11; Nicholls T.L. – Hamel J. (2007) Family interventions in domestic violence: a handbook of gender-inclusive theory and treatment. New York: Springer Pub; [3] Cfr. Dekeseredy W. S. – Saunders D. G. – Schwartz M. D. – Alvi S. (1997) The meanings and motives for women’s use of violence in Canadian college dating relationships: Results from a national survey. «Sociological Spectrum» 17 (2): 199; Swan S. C. – Snow D. L. (2002) A Typology of Women’s Use of Violence in Intimate Relationships. «Violence Against Women»; 8(3):286; [4] Cfr. Roberts A.R. – Springer D.W. (2007) Social work in juvenile and criminal justice settings (III Ed.). Springfield, Illinois: Charles C Thomas; 270; Sigler R.T. (1989) Domestic violence in context: an assessment of community attitudes. Lexington, Mass.: Lexington Books; [5] Cfr. Straus M. – Gelles R.J. (1989) Physical Violence in American Families: Risk Factors and Adaptations to Violence in 8,145 Families. «Transaction Publishers», Livingston Campus of Rutgers University, 622: 105.

 

Fonte: il blog di Giuliano Guzzo