Volevamo solo ricordavi che mancano 10 giorni alla fine del mondo

In Russia la gente fa scorte di viveri, acqua e tutto ciò che può servire  quando i Maya arriveranno, il prossimo 21 dicembre 2012 a spazzolare via la  Terra. In che modo non lo sappiamo, ma c’è chi costruisce preventivamente un’Arca e si munisce di una copiosa scorta di  preservativi. Perché bisognerà pur ingannare l’attesa mentre il diluvio  universale due la vendetta scarica la sua ira sul Mondo.

 

Una cosa non è chiara  però: cosa se ne fanno i superstiti dei preservativi? Non sarebbe più pratico  unire l’utile al dilettevole e riprodursi in modo da dare una seconda chance  alla razza umana?

UN TRULLO CI SALVERA’. A proposito di misteri. Il 20  dicembre Mistero, il programma di Italia Uno, andrà in onda in diretta  dall’Osservatorio del Sole per vedere se, allo scoccare della mezzanotte del  giorno più lungo, accadrà qualcosa. Intanto vi basti sapere che in Italia c’è un  posto dove ci si può rifugiare e aspettare serenamente il calare dell’ultimo  sole della nostra vita in Puglia, precisamente nella Valle d’Itria, al confine  tra le province di Brindisi e Taranto. I seguaci del maestro indiano Babaji ne  sono convinti: tutti dentro un trullo e il pericolo è scampato. I sindaci di  Cisternino, Ceglie Messapica, Martina Franca e comuni limitrofi intanto  gongolano perché le prenotazioni per il periodo natalizio sono schizzate come  mai prima. Perché se fine del mondo dev’essere, che almeno si compia davanti a  un bel piatto di orecchiette.

IL VOTO. Gli apocalittici, intanto, ricontrollano  minuziosamente le loro scorte di cibo e ripassano i manuali di sopravvivenza che  hanno imparato a memoria negli ultimi 15 anni, mentre Fabio Fazio spera che  arrivino davvero i Maya o sarà costretto a spostare il Festival di Sanremo per  non violare la par condicio durante le ultimi fasi di campagna elettorale. La  maggior parte degli italiani spera che la fine arrivi prima del 17 febbraio,  altrimenti saremo costretti a scegliere chi votare tra Berlusconi e Bersani. Che  alluvione sia.

Paola D’Antuono

 

Fonte: Tempi.it