Attualità dei messaggi e dei segreti di Fatima

 

Suor Lucia dos Santos

 

In questo mese di giugno celebreremo alcune solennità e ricorrenze che costituiscono importanti cardini della nostra fede cattolica: la Pentecoste, la SS. Trinità, il Corpus Domini, il Sacro Cuore di Gesù e il Sacro Cuore di Maria, senza dimenticare la memoria di S. Antonio di Padova e la solennità dei Santi Apostoli Pietro e Paolo. Molto ci sarebbe da dire su ciascuna di esse, ma domani avremo la grazia di ricevere in Santuario la Madonna pellegrina di Fatima, quindi faremo il punto sui messaggi e sui segreti che Lei ha consegnato alla Chiesa. 

Sappiamo che la Madre di Dio apparve ai tre pastorelli Lucia, Giacinta e Francesco, nel 1917, a secolo appena iniziato e nel corso della prima guerra mondiale, sappiamo anche che a varie riprese il Vescovo di Leiria ordinò a Lucia di scrivere quanto la S. Vergine disse loro, così che oggi abbiamo quattro Memorie scritte in anni diversi: 1935, 1937, 1941 e 1944.

Leggiamo dal sito della Santa Sede la terza memoria, quella che riguarda il “segreto” di cui scrisse:

“Il segreto consta di tre cose distinte, due delle quali sto per rivelare. La prima dunque, fu la visione dell’inferno. La Madonna ci mostrò un grande mare di fuoco, che sembrava stare sotto terra. Immersi in quel fuoco, i demoni e le anime, come se fossero braci trasparenti nere o bronzee, con forma umana, che fluttuavano nell’incendio, portate dalle fiamme che uscivano da loro stesse insieme a nuvole di fumo, cadendo da tutte le parti simili al cadere delle scintille nei grandi incendi, senza peso né equilibrio, tra grida e gemiti di dolore e disperazione che mettevano orrore e facevano tremare dalla paura. I demoni si riconoscevano dalle forme orribili e ributtanti di animali spaventosi e sconosciuti, ma trasparenti e neri.

In seguito alzammo gli occhi alla Madonna che ci disse con bontà e tristezza: 

— Avete visto l’inferno dove cadono le anime dei poveri peccatori. Per salvarle, Dio vuole stabilire nel mondo la devozione al Mio Cuore Immacolato. Se faranno quel che vi dirò, molte anime si salveranno e avranno pace. La guerra sta per finire; ma se non smetteranno di offendere Dio, durante il Pontificato di Pio XI ne comincerà un’altra ancora peggiore. Quando vedrete una notte illuminata da una luce sconosciuta, sappiate che è il grande segno che Dio vi dà che sta per castigare il mondo per i suoi crimini, per mezzo della guerra, della fame e delle persecuzioni alla Chiesa e al Santo Padre. Per impedirla, verrò a chiedere la consacrazione della Russia al Mio Cuore Immacolato e la Comunione riparatrice nei primi sabati. Se accetteranno le Mie richieste, la Russia si convertirà e avranno pace; se no, spargerà i suoi errori per il mondo, promuovendo guerre e persecuzioni alla Chiesa. I buoni saranno martirizzati, il Santo Padre avrà molto da soffrire, varie nazioni saranno distrutte. Finalmente, il Mio Cuore Immacolato trionferà. Il Santo Padre Mi consacrerà la Russia, che si convertirà, e sarà concesso al mondo un periodo di pace.” (qui)

La terza parte del «segreto», quella che fu svelata solo nel 2000 per decisione di papa Giovanni Paolo II, fu scritta il 3 gennaio 1944 sempre per ordine del Vescovo di Leiria, che aveva giurisdizione su Fatima, e quella volta anche per ordine della superiora della Congregazione delle suore di Santa Dorotea presso cui lei rimase fino al 1948, quando fu accolta nel Carmelo di Coimbra. Questo è il testo integrale:

“Dopo le due parti che già ho esposto, abbiamo visto al lato sinistro di Nostra Signora, un poco più in alto, un Angelo con una spada di fuoco nella mano sinistra; scintillando emetteva fiamme che sembrava dovessero incendiare il mondo; ma si spegnevano al contatto dello splendore che Nostra Signora emanava dalla sua mano destra verso di lui: l’Angelo indicando la terra con la mano destra, con voce forte disse: PenitenzaPenitenzaPenitenza! E vedemmo in una luce immensa che è Dio, “qualcosa di simile a come si vedono le persone in uno specchio quando vi passano davanti”, un Vescovo vestito di Bianco, “abbiamo avuto il presentimento che fosse il Santo Padre”. Vari altri Vescovi, Sacerdoti, religiosi e religiose salire una montagna ripida, in cima alla quale c’era una grande Croce di tronchi grezzi come se fosse di sughero con la corteccia; il Santo Padre, prima di arrivarvi, attraversò una grande città mezza in rovina, e mezzo tremulo, con passo vacillante, afflitto di dolore e di pena, pregava per le anime dei cadaveri che incontrava nel suo cammino; giunto alla cima del monte, prostrato in ginocchio ai piedi della grande Croce, venne ucciso da un gruppo di soldati che gli spararono vari colpi di arma da fuoco e frecce, e allo stesso modo morirono gli uni dopo gli altri i Vescovi, Sacerdoti, religiosi e religiose e varie persone secolari, uomini e donne di varie classi e posizioni. Sotto i due bracci della Croce c’erano due Angeli ognuno con un innaffiatoio di cristallo nella mano, nei quali raccoglievano il sangue dei Martiri, e con esso irrigavano le anime che si avvicinavano a Dio.”

L’interpretazione della Chiesa fu unanime, affermando: “Le vicende a cui fa riferimento la terza parte del «segreto» di Fatima sembrano ormai appartenere al passato”, talché nel “Commento teologico”, sempre sul sito della Santa Sede, si legge: Nessun grande mistero viene svelato; il velo del futuro non viene squarciato. Vediamo la Chiesa dei martiri del secolo ora trascorso rappresentata mediante una scena descritta con un linguaggio simbolico di difficile decifrazione

Suor Lucia fu accolta in Cielo il 13 febbraio 2005, nulla più sembrava doversi aggiungere, e la questione  parve definitivamente chiusa.

Invece, avvicinandosi il centenario delle apparizioni, la Madre del Signore fece in modo che si continuasse a parlare ancora del cosiddetto terzo segreto di Fatima, talché le suore del Carmelo di Coimbra nel 2013 pubblicarono una loro biografia di Suor Lucia, a cui il loro Vescovo antepose una nota di presentazione che l’approvava. (Carmelo di Coimbra, Un cammino sotto lo sguardo di Maria, Ed. OCD)

Nel libro vengono riportate pagine tratte dagli scritti della suora e tra essi meritano rilevanza quelli in cui espose i sentimenti che provò quando le fu ordinato di render nota la terza parte del segreto: per lei fu un vero dramma perché non le riusciva di ubbidire, infatti qualcosa di più forte della sua volontà la bloccava. Le venne in soccorso la S. Vergine, che la tranquillizzò dicendole: “Non temere, Dio ha voluto provare la tua obbedienza, fede e umiltà; stai serena e scrivi quello che ti ordinano, tuttavia non quello che ti è dato intendere del suo significato. Dopo averlo scritto, mettilo in una busta, chiudila e sigillala e fuori scrivi che può essere aperta solo nel 1960 dal cardinale di Lisbona o dal vescovo di Leiria.”

Scriveva Suor Lucia: “E sentii lo spirito inondato da un mistero di luce che è Dio e in Lui vidi ed udii la punta di una lancia come una fiamma che si allunga fino a toccare l’asse terrestre e questa sussulta: montagne, città, paesi e villaggi con i loro abitanti sepolti. Il mare, i fiumi e le nubi escono dagli argini, debordano, inondano e trascinano con sé, in un vortice, un numero incalcolabile di case e persone: è la purificazione del mondo dal peccato in cui si è immerso. L’odio e l’ambizione provocano la guerra distruttrice! Nel palpito accelerato del cuore e nel mio spirito udii risuonare una voce soave che diceva: Nei secoli una sola fede, un solo battesimo, una sola Chiesa, santa, cattolica, apostolica. Nell’eternità il Cielo!

La parola Cielo riempì la mia anima di pace e felicità, a tal punto che quasi senza rendermene conto continuai a ripetere a lungo: “Il Cielo! Il Cielo!” […] Mi misi a scrivere e lo feci senza difficoltà, era il giorno 3 gennaio 1944.”

Le sue consorelle a questo punto fanno un’osservazione: “Nella visione del 13 luglio 1917 le fiamme che sprigionavano dalla spada di fuoco impugnata dall’angelo si estinguevano al contatto con la luce irradiata dalla mano destra della Madonna. Qui, invece, la punta di una lancia come una fiamma che si allunga fino a toccare l’asse terrestre… Perché? La Madonna avrà forse fatto cadere le braccia che supplicano e intercedono?…” Cioè la visione che ebbe nel 1917 fu differente da quella del 1944, ma lei nello scrivere la terza parte del segreto descrisse la prima, mentre quella del ‘44 la riportò solo nel suo diario.

Sorgono a questo punto vari interrogativi. Il primo è sull’ammonimento dato dalla Madonna quando, nella terza apparizione, spiegò: La guerra sta per finire, ma se non smetteranno di offendere Dio, durante il Pontificato di Pio XI ne comincerà un’altra ancora peggiore, ed evidentemente l’umanità non smise di offendere il Signore se da lì a qualche decennio scoppiò una guerra ancora più terribile. La domanda che ci si pone quindi è ovvia: dalla seconda guerra mondiale ad oggi il mondo ha smesso di peccare. o ha raggiunto livelli di perversione inimmaginabili a quei tempi?

Poi, nell’apparizione del 13 Luglio la S. Vergine aveva annunciato: “Per impedire la guerra verrò a chiedere la consacrazione della Russia al mio Cuore Immacolato e la Comunione riparatrice nei Primi Sabati” e infatti  venne a chiederla apparendo a Suor Lucia il 10 dicembre1925. Gesù nei due anni che seguirono, il 15 Febbraio del 1926 e il 17 Dicembre del 1927, insisté affinché si diffondesse questa devozione. Lucia scrisse: “Dalla pratica della devozione dei Primi Sabati, unita alla consacrazione al Cuore Immacolato di Maria, dipende la guerra o la pace nel mondo”. Tale pratica di riparazione non è mai stata assunta dalla Chiesa in forma ufficiale, raccomandandola ai fedeli per la pace del mondo, ma è praticata solo dalla libera devozione di singoli sacerdoti e laici.

Infine, il 13 giugno 1929, constatando che ogni tentativo di convincimento era stato inutile, la Madonna amaramente commentò: “Non hanno voluto soddisfare la Mia richiesta!… Come il re di Francia, si pentiranno e la faranno, ma sarà tardi.” Menzionò re Luigi XIV perché nel 1689 rifiutò di consacrare la Francia al Sacratissimo Cuore di Gesù, come richiestogli da Nostro Signore apparendo a S. Margherita Maria Alacoque, così un secolo dopo esatto, nel 1789, scoppiò la Rivoluzione che pose termine al regno dei Borbone, a cui seguirono sconvolgimenti politici, filosofici e religiosi di cui ancora oggi paghiamo le conseguenze. (cfr. qui e qui)

Nel loro libro le carmelitane di Coimbra riferiscono che riguardo a chi le chiedeva rivelazioni sul terzo segreto, prima che fosse svelato, Suor Lucia commentava: “Si preoccupano solo di quello che deve essere ancora rivelato, invece di fare quello che è stato chiesto: preghiera e penitenza!…” Oggi tutto il mondo vive nell’incertezza del futuro, mentre nubi oscure sembrano aver avvolto la terra, e se andiamo a rileggere le pochissime autorevoli profezie su quest’epoca, come quelle di Quito della fine del ‘600, giudicate autentiche dalla Chiesa (qui e qui), o quelle dei due mistici della metà del Novecento, il napoletano don Dolindo Ruotolo e l’ungherese Suor Maria Natalia Magdolna – grazie ai quali due anni fa sono iniziati questi incontri del primo sabato del mese – potremmo scoraggiarci e avvilirci.

Le risposte le troviamo nell’insegnamento di Gesù quando parla dell’umano timore che venga a mancare il necessario per la vita: “Di tutte queste cose si preoccupano i pagani; il Padre vostro celeste infatti sa che ne avete bisogno. Cercate prima il regno di Dio e la sua giustizia, e tutte queste cose vi saranno date in aggiunta.” (Mt 6, 25-34)

Quindi se appaiono ancora attuali i messaggi e i segreti di Fatima, resta tale anche l’ammonimento di Suor Lucia, cioè di fare prima di tutto quanto ci è stato chiesto: preghiera e penitenza.  A Fatima ci è stato domandato di riparare le offese arrecate al Sacro Cuore di Maria con la comunione riparatrice dei primi cinque sabati del mese, e tale devozione possiamo affiancarla a quella dei primi venerdì in riparazione delle offese arrecate al Sacro Cuore di Gesù. Se portiamo entrambe a nove mesi, come richiesto da Gesù attraverso Suor Maria Natalia Magdolna – i cui scritti ricordiamo che erano supervisionati dal primate d’Ungheria, il cardinale Mindszenty – espieremo i peccati del mondo e potremo beneficiare delle trentatré Promesse che Gesù vi ha legato a favore nostro e dei nostri familiari, e che racchiudono anche le dodici già consegnate a S. Margherita Maria Alacocque (qui) e quelle date dalla Madonna a Suor Lucia per coloro che, alle condizioni da Lei stessa indicate, avessero praticato i primi cinque sabati,  e cioè di assisterli, nell’ora della morte, con tutte le grazie necessarie alla salvezza di queste anime. (qui)

Altra iniziativa di riparazione che possiamo offrire è questa: il 13 maggio 1917, nel medesimo giorno e nella stessa ora in cui la Vergine appariva a Fatima, a Roma il Papa Benedetto XV consacrava Vescovo Mons. Eugenio Pacelli, con l’incarico di trasferirsi a Monaco come Nunzio Apostolico. La Provvidenza volle che egli scegliesse, come suo confessore e direttore spirituale, Padre Bonaventura Blattmann, O.F.M., e dall’incontro di queste due grandi anime mariane nacque la Pia Unione della Guardia d’Onore del Cuore Immacolato di Maria. Eletto Pontefice col nome di Pio XII, elevò la Guardia d’Onore al grado di Arciconfraternita in Perpetuo. La sede generale è a Monaco di Baviera, mentre quella nazionale è a S. Marino, dov’è il Santuario e la foresteria per coloro che partecipano agli esercizi spirituali annuali.

Il senso di siffatta appartenenza è questo: Maria è la Regina del cielo e della terra. Ad una regina spetta una guardia d’onore. In cielo questa schiera è formata dagli angeli e dai santi; sulla terra tale guardia è effettuata da tutti quei fedeli che si pongono, pieni di amore, intorno al suo Cuore materno.

Dal loro sito leggiamo: “L’impegno che assume ogni Guardia d’Onore è di tributare alla Beata Vergine Maria ogni onore e venerazione alla luce del Messaggio di Fatima. […] Chi si consacra al Cuore Immacolato di Maria, iscrivendosi alla Guardia d’Onore, deve ogni giorno offrire alla Madonna un’ora del suo lavoro, che si inizia e si termina con la piccola Ave, Ave Maria, piena di grazia, prega per noi, Gesù. Durante l’Ora si offre il proprio lavoro (la propria attività, quale che sia, ndr) al Cuore Immacolato di Maria, che si saluta spesso con la piccola Ave o con qualche altra giaculatoria.” Questo in estrema sintesi.

Tra i tanti vantaggi di tale appartenenza vi è che ogni giorno, mattino e sera, il Direttore nazionale benedice le Guardie e ogni sabato celebra una Santa Messa per tutte, per le vive e per le defunte. Se poi si diventa Soci fondatori si ha diritto in perpetuo a due messe settimanali per se stessi e per i propri familiari, e il nome di ogni iscritto verrà ricordato per sempre.

Mettere noi e le nostre famiglie sotto la diretta protezione della Madre di Dio, onorandola e servendola con la preghiera di espiazione per i nostri peccati e per la salvezza dei nostri fratelli, è un mezzo per collaborare al trionfo del suo Cuore Immacolato, come Lei stessa ha promesso che avverrà dopo le grandi tribolazioni che stiamo attraversando.

 

Paola de Lillo